Roma, 28 gennaio 2022 - Due volte presidente del Consiglio, oltre che due volte ministro del Tesoro e una per le riforme istituzionali. Giuliano Amato, classe 1938, è stato più volte tirato in ballo per l'elezione del presidente della Repubblica. Comunque vada la partita del Quirinale, oggi è stato eletto presidente della Corte costituzionale, di cui attualmente è vicepresidente.
Nel 1992 il 'dottor Sottile' (come fu ribattezzato da Eugenio Scalfari negli anni Ottanta) ebbe il coraggio di varare una Finanziaria da 93mila miliardi di lire (un record a quei tempi) che definì “di lacrime e sangue” e a cui affiancò un prelievo forzoso del 6 per mille su tutti i depositi bancari (effettuato nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1992).
Sterminato il curriculum di questo socialista da sempre piaciuto anche a Silvio Berlusconi. Nato a Torino da famiglia siciliana, ma cresciuto in Toscana, dove si è laureato in giurisprudenza all'Università di Pisa, frequentando il Collegio medico-giuridico della Scuola Normale Superiore. Docente di diritto costituzionale alla Sapienza, Amato ha anche insegnato all'Università di Modena e Reggio Emilia, di Perugia, di Firenze, alla New York University School of Law, all'Istituto Universitario Europeo e alla Luiss di Roma.
Come detto, è stato due volte premier (dal 1992 al 1993 e dal 2000 al 2001), due volte ministro del Tesoro (1987-1989 e 1999-2000) e ministro per le riforme istituzionali (1998-1999). Dal 2013 - con un precedente passaggio alla guida dell’Antitrust e un ritorno all'insegnamento - è giudice costituzionale e dal settembre 2020 ricopre la delicata carica di vicepresidente della Consulta.