Ora che la violenza e la morte hanno fatto irruzione nella campagna elettorale Usa, ora che la forza drammatica della storia ha già segnato un prima e un dopo nella corsa alla Casa Bianca, cosa dobbiamo aspettarci? Quali conseguenze sono in atto in queste ore immediatamente successive all’attentato contro ‘The Donald’ - sfregiato a un orecchio da un proiettile durante un comizio in Pennsylvania - mentre le notizie si inseguono e l’America si infiamma? Tutto è destinato a mutare: l’immagine dell’uomo più controverso mai candidato alla Casa Bianca - che qualcuno già chiama eroe - così come il futuro del suo avversario, Joe Biden, delegittimato da amici e alleati e che rischia di diventare ancora più fragile, marginale, impotente.
L’immagine di Trump sanguinante, con il pugno alzato e la bandiera americana a sventolare sopra la sua testa, ribalta il sentimento, la grammatica, gli esiti della corsa al voto, in un Paese spaccato e investito da un’ondata di violenza che proprio a Trump era sempre stata attribuita, dai suoi oppositori e dagli osservatori internazionali, dalla stampa non schierata e dalle principali democrazie d’Occidente. Era stata attribuita a Trump e alle sue parole, alla sue provocazioni, allo stile di un potere che non ha mai tenuto conto dell’Istituzione: l’anti-sistema per eccellenza.
L’attentato di questa notte (col fuso italiano) chiude simbolicamente un cerchio cominciato con le tragiche ore dell’assalto a Capitol Hill (6 gennaio 2021), quando gli Usa precipitarono in una spirale di odio il cui ispiratore fu identificato, inevitabilmente, in Trump. Da agitatore a vittima: quattro anni dopo, sul palco di Butler, il candidato repubblicano, il milionario controverso, il politico spregiudicato cambia con una sola immagine la narrazione pubblica sul suo conto. È c’è chi subito si affretta a dire: il risultato del voto americano, a questo punto, è scritto. A favore del già favorito Trump.
Eppure proprio la drammaticità e l’incertezza che si affacciano sulle prossime settimane, fino all’autunno, potrebbero imprimere una virata al corso degli eventi, accelerando in primo luogo un passo indietro dell’ammaccato Biden, e spingendo i Democratici verso una soluzione che mostri coraggio, solidità, visione. Senza ulteriori schermi e tentennamenti. Nelle ore in cui tutto, nel mondo, chiede verità e chiarezza, gli avversari di Trump devono dimostrare di essere all’altezza del momento più drammatico della storia americana recente. Tanto più necessario oggi che dal destino della democrazia statunitense dipende il destino di tutte le altre. Comprese quelle della vecchia Europa.