Alla stessa ora del terremoto che ha distrutto L'Aquila, lo stesso giorno dell'eruzione del Vesuvio che nel 79 dopo cristo seppellì Ercolano e Pompei. La natura non è benigna. Ancora un terremoto, ancora morti, ancora disperazione. Il Centro Italia è devastato, interi paesi delle Marche, dell'Umbria e del Lazio sono stati rasi al suolo. Vigili del Fuoco e Protezione civile sono al lavoro, l'Esercito è stato mobilitato. Servono braccia per scavare, serve sangue per le trasfusioni. Come il Resto del Carlino e la Nazione, il Quotidiano nazionale esce oggi con un'edizione straordinaria gratuita: un modo per essere simbolicamente vicini agli italiani colpiti dal sisma, vicini ai nostri lettori. Per questo abbiamo aperto un conto corrente presso Unicredit (IT72H0200802515000104427989, sottoscrizione terremoto Centro Italia) attraverso il quale raccogliere fondi per la ricostruzione. Il nostro cuore è vicino ai familiari delle vittime, agli scampati e ai tanti, tantissimi italiani impegnati in queste ore drammatiche nel tentativo di salvare vite umane. La nostra testa è concentrata su un lavoro delicato e doloroso: dar conto di quanto sta accadendo col massimo rispetto possibile e con la sensibilità dovuta di fronte a tanto dolore.
Editoriale e CommentoTerremoto, vicini alle popolazioni