Lunedì 10 Febbraio 2025
Gabriele Canè
Editoriale e Commento

Dall’Urss a Kiev, la linea rossa funziona ancora

Trump ha telefonato a Putin. Non è più la vecchia “linea rossa”, il telefono (in realtà una telescrivente) diretto tra Mosca e Washington voluto da Kruscev e Kennedy nel ‘63 dopo la crisi di Cuba. Adesso è un “super protetto, canale di comunicazione

Trump e Putin avrebbero parlato al telefono come promesso in campagna elettorale dal presidente Usa per cercare di porre fine alla guerra fra Russia e Ucraina

Trump e Putin avrebbero parlato al telefono come promesso in campagna elettorale dal presidente Usa per cercare di porre fine alla guerra fra Russia e Ucraina

Trump aveva promesso di chiuderla in 24 ore. Ce ne vorranno molte di più, ma qualcosa sta facendo per mettere fine alla guerra in Ucraina. La telefonata tra il presidente Usa e Putin ha il pregio di riattivare una linea. Non è più la vecchia “linea rossa”, il telefono (in realtà una telescrivente) diretto tra Mosca e Washington voluto da Kruscev e Kennedy nel ‘63 dopo la crisi di Cuba. Adesso è un “super protetto, canale di comunicazione”. L’importante è che funzioni, e soprattutto che il primo approccio sia l’inizio di una catena virtuosa.

Perché forse è vero, come ha riferito la Casa Bianca, che Putin “vuole che si smetta di morire”. Ma nel frattempo mobilita altre truppe e lancia nuovi droni killer. Il che conferma che fino a quando non ci sarà una tregua, i cannoni continueranno a tuonare. Normale. È anche vero che gli Stati Uniti, oltre al feeling tra i leader, sono gli unici ad avere la forza economica e militare per avviare una cucitura, con l’obiettivo di incassare a loro volta vantaggi nella ricostruzione o nella fornitura di terre rare. La “linea rossa”, però, un giorno potrà (dovrà) connettersi anche con altri interlocutori, la Cina ad esempio. Per il momento, non basta a Pechino una mostruosa capacità economica per farne una Potenza Globale, ammesso che in questo caso lo voglia essere.

Piuttosto, sono altri gli attori che ora si dovranno unire a questo dialogo a due. L’Ucraina, innanzitutto, l’aggredito che si gioca i futuri equilibri con l’aggressore, e poi la Ue che ha subito messo le mani avanti. “Ci siamo anche noi”. Giusto: sia dal punto di vista territoriale, perché Kiev è Europa, sia da quello economico, visto che questo conflitto ci è costato come il bilancio di un anno: circa 120 miliardi di euro. Per adesso accontentiamoci: la nuova “linea rossa” è aperta. Con la vecchia, una guerra fu “congelata”. Con questa, forse, un’altra può iniziare a finire.