Venerdì 22 Novembre 2024
PAOLO GIACOMIN
Editoriale e Commento

Adolescenti misteriosi

Giovani a nostra insaputa. Hanno dai 15 ai 18 anni, sono nostri figli e nipoti. Schedati all’americana come Generazione Z alla quale appartengono, per gli amanti delle classificazioni, i nati tra il 2000 e il 2013. Passati al microscopio da sociologi e demografi, ma anche dai grandi professionisti del marketing globale chiamati a scandagliare usi e costumi non dei soliti giovani e giovanissimi, ma della prima generazione a essere sempre connessa a Internet fin dalla nascita, immersa nei social media. I ragazzi e le ragazze della Generazione Z sono i fratelli minori dei più noti e analizzati Millennials e sono accomunati non solo dalla Rete ma anche dall’essere cresciuti in contesti famigliari che hanno dovuto affrontare i duri anni della recessione globale. Fatto che rende meno sorprendenti, per esempio, alcune fotografie del pianeta giovani che abbiamo voluto scattare con l’ampio sondaggio di Antonio Noto che pubblichiamo in due puntate, oggi e domani: la soddisfazione per la scuola e per i docenti, per esempio, ma anche la richiesta di ampliare le materie di studio fino a comprendervi la finanza. O la consapevolezza di avere davanti un futuro tutto da costruire con sudore e impegno, pur nella consueta vaghezza di ogni generazione di fronte alla domanda: cosa farai da grande? 

La fotografia che scattiamo oggi riguarda i giovani e il loro rapporto con la scuola, con la politica e con la famiglia. Domani parleremo di web e social media, tempo libero e sballo. Numeri, tendenze, curiosità per entrare in un mondo dove l’ingresso è, per propria natura, vietato agli adulti. Occhi che si spostano da un’altra parte, risposte fitte di “tu non puoi capire”, “niente”, “più o meno”, “tanto a te non importa”. Sorrisi e timidezze, slanci di generosità e bullismo. Prove di vita in un’età difficile attraversata in un’epoca incerta. Storie sulle quali, troppo spesso, si accendono riflettori solo quando diventano protagoniste di fatti tra la cronaca nera e il disagio sociale. Sempre troppo poco quando si tratta di raccontare buone storie di studio, lavoro, solidarietà e impegno con i colori della gioventù. Archiviando la Generazione Z per riscoprire figli, nipoti e affetti di famiglia.