Mercoledì 22 Gennaio 2025
SIMONA BALDELLI
Editoriale e Commento

Rispondere alle paure, non fomentarle

Negare per legge che esistano generi che non siano esclusivamente uomo/donna, risponde a un bisogno?

I Proud Boys, un gruppo estremista vicino a Trump (Ansa)

I Proud Boys, un gruppo estremista vicino a Trump (Ansa)

Roma, 22 gennaio 2025 – Mentre The Donald in mondovisione avocava a sé la legittimazione divina (quel "Dio me l’ha data e io me la tengo" di Napoleone che si incoronava da solo), ho pensato al famoso sermone del 1946 del pastore Martin Niemöller, sulla silenziosa indifferenza di un uomo che assiste alla soppressione di alcune categorie (le stesse che si trovavano nei lager) e che termina: "Quando vennero a prendere me, non c’era rimasto nessuno a protestare". La questione non è la difesa della “cultura woke”, né pretendere empatia in chi ci governa.

Mi permetto però una riflessione. Certamente intercettare i bisogni dell’elettorato è una grande dote politica. Ma, in quel caso, si tratta davvero di rispondere a un bisogno? Negare per legge che esistano generi che non siano esclusivamente uomo/donna, risponde a un bisogno? Negare i cambiamenti climatici migliora la vita di qualcuno? Esaltare la supremazia dei bianchi, e maschi, migliora la condizione socioeconomica di un Paese? Fomentare l’odio rende odiati e odianti più intelligenti e forti?

Per formazione e lavoro sono portata a riflettere più sulle intenzioni che sui proclami. C’è una impressionante quantità di gente povera e impoverita, spaventata dal presente e dal futuro, per la quale l’unica ricchezza non ancora venduta o impegnata è l’identità. Tutto ciò che hanno è la pelle bianca. Ciò che gli rimane è la propria eterosessualità. Appartenere al genere maschile. O femminile. Essere credenti. Perché se questo non conta, se neppure posso vantarmi di essere bianco, possibilmente uomo, eterosessuale, credente, essere americano (o italiano, o francese, o tedesco), se questa mia identità non ha valore, allora, cosa mi rimane?

Forse sarebbe necessario rispondere a queste paure invece di fomentarle, per apparire poi come l’unica soluzione. Ché non vengano a prendere pure noi un domani, nonostante bianchi, etero e credenti, come il protagonista di quel sermone, perché qualcuno ha deciso che quell’identità a cui ci siamo aggrappati non è abbastanza. E non ci sarà nessuno a protestare.