Dal 1960, quando la Città Eterna ospitò le prime Paralimpiadi della storia, sono passati 64 anni nei quali il movimento paralimpico è nato, si è sviluppato nella forma, nel linguaggio, nella capacità di includere e coinvolgere sempre più persone. Certo, la strada da percorrere è ancora lunga, ma oggi stiamo assistendo indubbiamente a un avvicinamento sostanziale rispetto al mondo olimpico.
Negli ultimi tempi, infatti, la crescita è stata esponenziale sotto il punto di vista della popolarità, con molte persone che si sono appassionate grazie anche all’esempio di campioni come Alex Zanardi e tanti altri, ma anche della competitività e della professionalizzazione del settore, soprattutto in Italia.
Con la nostra Associazione art4sport ONLUS, nata nel 2009 e ispirata alla storia di mia figlia Beatrice Vio Grandis, ci impegniamo proprio per diffondere la conoscenza e la pratica dello sport paralimpico, ma anche per promuovere l’attività sportiva stessa come terapia per il recupero fisico e psicologico dei bambini e dei ragazzi portatori di protesi di arto. In vista di Parigi 2024, abbiamo lanciato il progetto fly2paris, nato nell’ambito dell’iniziativa fly2, partita ufficialmente già con Tokyo 2020. L’obiettivo è stato quello di accompagnare e sostenere a tutto tondo i nostri ragazzi coinvolti nel percorso di qualificazione ai Giochi Paralimpici in Francia, con il supporto di uno staff di eccellenza. Dei 17 atleti del team, 8 sono riusciti a staccare il pass per le Paralimpiadi, ma tutti quanti, qualificati e non, sono presenti a Parigi, chi al villaggio paralimpico e chi a casa art4sport, la nostra ’base operativa’ in loco grazie alla quale possiamo proseguire e concludere il percorso iniziato come una famiglia. Lo sport stesso ci insegna a includere, a essere una squadra sempre, nelle vittorie come nelle sconfitte, perché finché siamo insieme nessuno perde mai davvero.
* Madre di Bebe Vio e
presidente dell’Associazione art4sport ONLUS