Giovedì 29 Agosto 2024
TERESA GRANDIS*
Editoriale e Commento

Nello sport la strada giusta dell’inclusione

Il movimento paralimpico ha fatto grandi progressi in Italia, grazie all'impegno dell'Associazione art4sport Onlus

Teresa Grandis

Teresa Grandis

Dal 1960, quando la Città Eterna ospitò le prime Paralimpiadi della storia, sono passati 64 anni nei quali il movimento paralimpico è nato, si è sviluppato nella forma, nel linguaggio, nella capacità di includere e coinvolgere sempre più persone. Certo, la strada da percorrere è ancora lunga, ma oggi stiamo assistendo indubbiamente a un avvicinamento sostanziale rispetto al mondo olimpico.

Negli ultimi tempi, infatti, la crescita è stata esponenziale sotto il punto di vista della popolarità, con molte persone che si sono appassionate grazie anche all’esempio di campioni come Alex Zanardi e tanti altri, ma anche della competitività e della professionalizzazione del settore, soprattutto in Italia.

Teresa Grandis con la figlia Bebe Vio
Teresa Grandis con la figlia Bebe Vio

Con la nostra Associazione art4sport ONLUS, nata nel 2009 e ispirata alla storia di mia figlia Beatrice Vio Grandis, ci impegniamo proprio per diffondere la conoscenza e la pratica dello sport paralimpico, ma anche per promuovere l’attività sportiva stessa come terapia per il recupero fisico e psicologico dei bambini e dei ragazzi portatori di protesi di arto. In vista di Parigi 2024, abbiamo lanciato il progetto fly2paris, nato nell’ambito dell’iniziativa fly2, partita ufficialmente già con Tokyo 2020. L’obiettivo è stato quello di accompagnare e sostenere a tutto tondo i nostri ragazzi coinvolti nel percorso di qualificazione ai Giochi Paralimpici in Francia, con il supporto di uno staff di eccellenza. Dei 17 atleti del team, 8 sono riusciti a staccare il pass per le Paralimpiadi, ma tutti quanti, qualificati e non, sono presenti a Parigi, chi al villaggio paralimpico e chi a casa art4sport, la nostra ’base operativa’ in loco grazie alla quale possiamo proseguire e concludere il percorso iniziato come una famiglia. Lo sport stesso ci insegna a includere, a essere una squadra sempre, nelle vittorie come nelle sconfitte, perché finché siamo insieme nessuno perde mai davvero.

* Madre di Bebe Vio e

presidente dell’Associazione art4sport ONLUS