Sabato 20 Luglio 2024
PAOLO GIACOMIN
Editoriale e Commento

Sistema fragile: urgente trovare nuovi paracaduti

Squilibrio tra tecnologia e Stati

Disagi in aeroporto per il down di Microsoft

Disagi in aeroporto per il down di Microsoft

Roma, 20 luglio 2024 – Spegni e riaccendi, la regola base dell’informatica fai da te, questa volta non ha funzionato. È bastato che abbia fatto cilecca il rilascio dell’aggiornamento a livello globale di un software antivirus, per causare un crash informatico che ha paralizzato l’esistenza collettiva in cinque continenti: aeroporti, treni, trasporti, ospedali, banche, Borse. Nessun pirata informatico, nessun hacker in azione: solo una procedura che non è andata come era previsto andasse e come capita tutti i giorni in migliaia di situazioni, con impatti certamente minori a patto di non esserne la vittima. Il crash di ieri, però, illumina, ancora una volta, esistenze, le nostre, dipendenti dal silicio, dai chip. Può sembrare un paradosso, ma la dice lunga il fatto che il guasto da affrontare sia legato al miglioramento di un sistema informatico contro virus e cyberattacchi.

Ci si muove in un mondo governato da rapporti di mercato transnazionali, protagoniste dei quali sono in primo luogo le big tech, le grandi multinazionali dell’informatica, e le loro reti di fornitori iperspecializzati. Se è impossibile ridurre i rischi a zero, ben vengano i creatori di soluzioni che contribuiscano a evitare situazioni come quelle di ieri. Soluzioni private o pubbliche: uscendo dal caso specifico di ieri, è evidente infatti come la diffusione globale della tecnologia digitale, gli ingenti investimenti finanziari, l’imponenza della ricerca scientifico-tecnologica dietro ai grandi player mondiali, travalichino per loro natura quella dimensione nazionale che, al contrario, caratterizza sempre di più le scelte politiche almeno in Occidente. Come è evidente che i decisori pubblici abbiano difficoltà oggettive a regolare l’economia della rete. Quel che è certo, avendo appoggiato la nostra esistenza sulla civiltà digitale, è che servono nuovi paracadute che facciano da scudo senza strozzare l’innovazione, sfruttando anche l’intelligenza artificiale, ma consapevoli che non ci salverà dalla fallacia umana.