Domenica 4 Agosto 2024
PIERO FACHIN
Editoriale e Commento

Le parole sbagliate fanno male

Abbiamo scavato nel passato di questa persona senza averne alcun titolo. Imane Khelif un giorno accetterà le nostre scuse

BOXING-OLY-PARIS-2024

Imane Khelif

Oggi probabilmente è necessario fare un test artigianale, senza velleità scientifiche. E per portarlo a termine abbiamo bisogno anche di voi. E allora tu, proprio tu, maschio orgoglioso che ci stai leggendo, chiudi gli occhi e raccontaci come ti sentiresti se noi, dall’alto della nostra superbia, iniziassimo a chiamarti così: femminiello, trans, signorina, invertito, zombie, uoma (con la a). E poi tu, cara amica, fai un bel respiro e dicci cosa proveresti se parlassimo di te usando queste parole: maschione, mister muscolo, travestito, truffatore, donno (con la o).

Fatto questo, avremo forse una pallida, pallidissima idea del senso di solitudine e disorientamento con cui in queste ore è costretta a convivere Imane Khelif, la pugilessa algerina finita al centro di un caso che, da sportivo, si è trasformato in polemica politica e infine in scontro internazionale, coi russi impegnati a demolire la credibilità del Comitato olimpico.

Abbiamo scavato nel passato di questa persona, abbiamo tirato fuori le sue foto da bambina per capire se fosse un maschietto o davvero una femminuccia. Abbiamo discusso dei suoi livelli di testosterone come fossero i nostri esami del sangue. Abbiamo discettato delle sue presunte, ipotetiche malattie. L’abbiamo fatto senza averne alcun titolo. E qui tralasciamo, per decenza, le migliaia di battute triviali che hanno aumentato il traffico dei social network e ingrassato i conti correnti di chi li gestisce.

La verità è che questa vicenda triste tre cose le insegna. La prima è che le regole servono. E anche nello sport se le regole sono chiare le polemiche si assopiscono. La seconda è che si può discutere di tutto, ma le parole che usiamo sono importanti, e le parole sbagliate fanno male. La terza è che, senza rispetto per le persone che la vita ci mette di fronte, diventiamo più brutti, quasi meschini. Imane Khelif lo ha capito. Vedrete: un giorno accetterà le nostre scuse.