Domenica 12 Gennaio 2025
PIERO FACHIN
Editoriale e Commento

Le parole sbagliate fanno male

Abbiamo scavato nel passato di questa persona senza averne alcun titolo. Imane Khelif un giorno accetterà le nostre scuse

Imane Khelif

Imane Khelif

Oggi probabilmente è necessario fare un test artigianale, senza velleità scientifiche. E per portarlo a termine abbiamo bisogno anche di voi. E allora tu, proprio tu, maschio orgoglioso che ci stai leggendo, chiudi gli occhi e raccontaci come ti sentiresti se noi, dall’alto della nostra superbia, iniziassimo a chiamarti così: femminiello, trans, signorina, invertito, zombie, uoma (con la a). E poi tu, cara amica, fai un bel respiro e dicci cosa proveresti se parlassimo di te usando queste parole: maschione, mister muscolo, travestito, truffatore, donno (con la o).

Fatto questo, avremo forse una pallida, pallidissima idea del senso di solitudine e disorientamento con cui in queste ore è costretta a convivere Imane Khelif, la pugilessa algerina finita al centro di un caso che, da sportivo, si è trasformato in polemica politica e infine in scontro internazionale, coi russi impegnati a demolire la credibilità del Comitato olimpico.

Abbiamo scavato nel passato di questa persona, abbiamo tirato fuori le sue foto da bambina per capire se fosse un maschietto o davvero una femminuccia. Abbiamo discusso dei suoi livelli di testosterone come fossero i nostri esami del sangue. Abbiamo discettato delle sue presunte, ipotetiche malattie. L’abbiamo fatto senza averne alcun titolo. E qui tralasciamo, per decenza, le migliaia di battute triviali che hanno aumentato il traffico dei social network e ingrassato i conti correnti di chi li gestisce.

La verità è che questa vicenda triste tre cose le insegna. La prima è che le regole servono. E anche nello sport se le regole sono chiare le polemiche si assopiscono. La seconda è che si può discutere di tutto, ma le parole che usiamo sono importanti, e le parole sbagliate fanno male. La terza è che, senza rispetto per le persone che la vita ci mette di fronte, diventiamo più brutti, quasi meschini. Imane Khelif lo ha capito. Vedrete: un giorno accetterà le nostre scuse.