Domenica 25 Agosto 2024
GABRIELE CANÈ
Editoriale e Commento

Terrorismo, la Ue in campo per fermare la minaccia

L'Europa si trova di fronte a una nuova ondata di terrorismo islamico, con cause profonde legate al conflitto in Medio Oriente e all'antisemitismo. È necessaria una risposta politica e di sicurezza coordinata per prevenire ulteriori attacchi e proteggere il continente.

Allarme terrorismo anche in Europa

Allarme terrorismo anche in Europa

Roma, 26 agosto 2024 – Tiziano Terzani pensava che il terrorismo islamico non dovesse essere sconfitto uccidendo i terroristi: bisognava eliminarne le cause. Oriana Fallaci, che era nata a Firenze a pochi isolati da Terzani, non la pensava così. Pensava che fosse un male incurabile perché "non si può separare il terrorismo islamico dal mondo che lo genera: il mondo dell’Islam". Lo diceva dopo l’11 settembre, denunciando il fatto che nel mirino non ci fosse solo l’America, ma tutto l’Occidente, l’Europa islamizzata in particolare: l’Eurabia. Forse non aveva tutti i torti. La nuova ondata ripartita nel 2023, le coltellate in Germania, l’attentato in Francia, i responsabili fermati dalle polizie, confermano come il Vecchio Continente sia terreno di coltura, base operativa e serbatoio di manovalanza criminale. Con lo stesso retroterra di sempre: la causa palestinese, la distruzione di Israele, il sostegno a Tel Aviv delle capitali europee.

Non stupisce quindi che le vicende di Gaza, il conflitto con Hezbollah, l’ombra lunga di Teheran, stiano riaccendendo un fuoco che cova endemico sotto la sabbia del deserto, ma anche, indirettamente, in tante università, in molte piazze a senso unico, in un antisemitismo latente, un po’ alibi e un po’ campo d’addestramento per estremismi e violenze. La presidente von der Leyen è preoccupata. Ha ragione. L’Europa deve esserlo, perché è evidente che questi terroristi non sono solo "cani sciolti", e le loro azioni non sono episodiche. Allora, bene la risposta della politica, il dialogo istituzionale, la ricerca di una pace violata da Hamas il 7 ottobre scorso. Poi, più attenzione nel controllo dei flussi migratori e dei circoli e ritrovi di seconde e terze generazioni cresciute nelle nostre periferie. E ancora: ulteriore collaborazione tra intelligence e polizie dei vari Paesi. Insomma: più Europa anche su questo fronte. Prima che diventi una tragica Eurabia.