Venerdì 22 Novembre 2024
RAFFAELE MARMO
Editoriale e Commento

Governare o galleggiare: l’ora delle scelte

Tra manovra economica e politica estera, l’autunno metterà alla prova l’esecutivo di Giorgia Meloni

Meloni, lettera non contro Ue, rapporti non peggiorano

La premier Giorgia Meloni (Ansa)

Roma, 10 agosto 2024 – L’autunno (ma già le prossime settimane post Ferragosto) metterà alla prova il governo Meloni in maniera significativa. Con esiti che potranno in parte rilanciare la leadership della premier o, al contrario, spingerla verso una precaria deriva di galleggiamento.

Dopo le incertezze degli ultimi due mesi (a cominciare dalla controversa posizione assunta sull’Europa), due partite su tutte si impongono e si imporranno con urgenza e richiederanno scelte nette: la manovra economica e la continuazione o l’attenuazione della politica estera atlantista e di sostegno all’Ucraina.

Su quest’ultimo fronte Meloni dovrà fare i conti non solo con le esplicite e consolidate resistenze della Lega sull’appoggio incondizionato a Kiev, ma ma anche con le riserve manifestate da un ministro come Guido Crosetto rispetto alle mosse di Zelensky. Sempre che, sullo sfondo, non ci sia la volontà della stessa premier di stare più defilata in attesa di vedere come finisce il duello tra Kamala Harris e Donald Trump. Il che, in ogni caso, rappresenterebbe una svolta per Palazzo Chigi gravida di conseguenze.

Non meno rilevanti sono le decisioni da dover assumere sulla legge di Bilancio. Da un lato per i vincoli di Bruxelles, dall’altro per le pressioni dei partiti della maggioranza e delle categorie economiche, mai come quest’anno sarà tutt’altro che agevole comporre il puzzle di una manovra complessa e rischiosa sia finanziariamente sia politicamente. Una manovra per la quale sarà oggettivamente complicato ipotizzare qualche ‘aiuto esterno’. Anzi. È da ritenere che il governo dovrà già sudare sette camicie per ridurre al minimo i danni della procedura di infrazione. L’incrocio tra politica estera e politica economica, dunque, rischia di essere assai rischioso da attraversare per Meloni: non ci si potrà permettere nessuna distrazione, meno che mai di poter perdere tempo con polemiche quotidiane tra alleati o uscite estemporanee di questo o quel ministro. C’è da augurarsi, per il Paese, che tutti siano consapevoli.