Giovedì 31 Ottobre 2024
MATTEO MASSI
Editoriale e Commento

Elezioni Usa, l’endorsement a Kamala Harris: quanto vale l’effetto Taylor Swift

Alcuni stimano che l’endorsement della cantante possa valere anche un milione di voti. Il Time considera Taylor il personaggio più influente al mondo

Un pacchetto da un milione di voti. All’inizio dell’anno provarono a pesare un eventuale intervento pubblico di Taylor Swift sulle elezioni americane: la cantante era diventata da poco (secondo il Time) il personaggio più influente del mondo (284 milioni di follower su Instagram).

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L'endorsement di Taylor Swift a favore di Kamala Harris è arrivato con un post su Instagram che ha ricevuto oltre 9 milioni di like

Era gennaio e il candidato democratico era ancora Joe Biden. Poi, nel frattempo, sono cambiate le carte in tavola. E in questo frattempo hanno cercato in tutte le maniere, sia dall’una sia dall’altra parte, di accaparrarsi il sostegno di Taylor Swift. L’hanno tirata così tanto per la giacca che a un certo punto sembrava potesse guidare (con Michelle Obama e Oprah Winfrey) il post Biden per individuare un candidato alternativo. Fantapolitica. Ha continuato a fare la cantante. E i sostenitori di Trump invece, in maniera sguaiata e scomodando la tecnica del deep fake, hanno costruito una finta Taylor che faceva l’endorsement per il candidato repubblicano. L’endorsement è arrivato nel giorno del primo dibattito tv tra Trump e Harris, ma per Kamala.

Quanto vale, ora, questo endorsement per la corsa di Harris, subentrata a Biden? Moltissimo, probabilmente molto più che se l’avesse fatto prima per Biden, perché Swift ha anche ribadito l’appello ai giovani di registrarsi e di andare a votare, così come ha parlato di Lgbtq e aborto.

Le fondamenta con cui Harris sta costruendo la sua corsa verso la Casa Bianca. L’effetto traino sembra scontato. Ma c’è il rischio anche di un eventuale effetto boomerang, su cui proverà a far leva Trump che ha iniziato ad attaccare e ostracizzare la cantante e sfrutterà gli argomenti a lui cari: élite, radical chic e distanza dal paese reale. Ma se l’appello di Swift alla mobilitazione (come succede per i suoi concerti) dovesse fare minimamente breccia, in un Paese di partenza polarizzato non sposterà magari tanti voti, ma ne porterà sicuramente di nuovi. Ed è quello che Trump teme di più.