Mercoledì 22 Gennaio 2025
FILIPPO BONI
Editoriale e Commento

"Dio è con me". La solita enfasi degli imperi

Boni In fondo è solo l’ultimo enfatico esempio di un’infinita serie. Il presidente Trump nel suo discorso di insediamento ha più...

In fondo è solo l’ultimo enfatico esempio di un’infinita serie. Il presidente Trump nel suo discorso di insediamento ha più volte ribadito una diretta connessione con Dio che lo avrebbe salvato per difendere l’America.

Trump, io salvato da Dio per rendere l'America di nuovo grande
Passaggio del discorso di insediamento accolto con un'ovazione

Così se nel Regno Unito nel 1740 si erano limitati ad auspicarsi God Save the Queen, che "Dio salvasse la regina", nell’inno nazionale, Trump in un enfatico spasimo ascetico ha annunciato al mondo di essere stato salvato davvero da Dio per guidare gli Usa verso una nuova età dell’oro.

Ma la storia, soprattutto quella antica, e non solo, strabocca di uomini che una volta divenuti imperatori o re sono stati deificati. Nell’antico Egitto era una prassi: i faraoni erano considerati d’ufficio un intermediario sacro tra le divinità e gli esseri umani per evitare di far piombare la civiltà nel caos. Nell’antica Grecia si riteneva che i fondatori di città terminassero la loro vita terrena con un’apoteosi, e perciò ricevessero onori simili a quelli tributati alla divinità. Nell’Impero Romano molti imperatori, non tutti, solo i più meritori (Giulio Cesare, Augusto, Livia Drusilla per citarne alcuni), venivano divinizzati e chiamati con il titolo di divus, ma solo dopo aver governato ed esser passati a miglior vita, non all’insediamento. E che dire di Napoleone, che nonostante la pratica dell’apoteosi, ovvero della divinizzazione, fosse finita, nell’800 si atteggiava come un semi-Dio? L’ultimo esempio è di casa nostra, quando Silvio Berlusconi nel 1994 disse "chi è scelto dalla gente è come unto dal Signore".

Un rapporto complesso e contorto quello tra Dio e i governanti terreni della storia fin dalle pagine dell’antico Testamento. Ma più si leggono, le protervie parole di Trump, più stridono con la parola di Dio nella Bibbia: "Quanto più sei grande, tanto più occorre che ti abbassi per trovare grazia dinanzi al Signore". Già; speriamo che qualcuno regali il Siracide al nuovo presidente Usa. Il mondo ha una sete infinita soprattutto di umiltà.