Venerdì 20 Dicembre 2024
RAFFAELE MARMO
Editoriale e Commento

Biden, un sacrificio per il bene dell’America

Con le dimissioni dalla corsa alla presidenza Usa, la più grande democrazia del mondo ha imboccato uno dei più tortuosi e drammatici tornanti della sua storia

La più grande democrazia del mondo ha imboccato uno dei più tortuosi e drammatici tornanti della sua storia. Che è poi la storia non solo degli States ma di tutti noi. L’accelerazione, che prima l’attentato a Donald Trump e ora il ritiro di Joe Biden hanno impresso alla corsa degli americani verso il voto di novembre, è dentro una dimensione epocale ed epica insieme che va oltre, per molteplici versi, la stessa dinamica elettorale e addirittura lo stesso esito della competizione. Quello che è accaduto nelle ultime settimane ha già prodotto e sta determinando effetti rivoluzionari e drammatici non solo negli Stati Uniti, ma, a cascata, nella geopolitica mondiale. E’ difficile, se non impossibile, immaginare una concatenazione di eventi e di conseguenze come quella alla quale stiamo assistendo.

Il ritiro dalla corsa del Presidente in carica, per quanto annunciato, richiesto, sollecitato e voluto dai big e dalla base del Partito democratico ha finito per avere, ben oltre il prevedibile e l’atteso, il valore plastico di un grido. E’ l’urlo di Biden, quello che il Comandante in capo ha messo nero su bianco in una lettera che è già storia. E assume, in questo contesto destabilizzato e destabilizzante, il significato di un richiamo tragico e finale alla mobilitazione contro il rischio che possa tornare Trump alla Casa Bianca. E’, se si vuole, l’atto estremo di un uomo stremato ma non vinto, che sacrifica la sua ambizione finale per dare tutta la forza possibile a un’altra candidatura che possa competere contro quello che appariva, fino a un attimo prima del suo gesto, come un destino inesorabile. Il suo ritiro, dunque, non è il segno dell’impotenza inane verso un futuro già chiuso, ma è, al contrario, la scelta determinata e lucida della fiducia nel popolo americano. E non c’è niente di più fidente nella capacità degli americani della chiusa del suo annuncio: "Oggi credo quello che ho sempre creduto: che non c’è niente che l’America non possa fare, quando lo facciamo insieme. Dobbiamo solo ricordare che noi siamo gli Stati Uniti d’America".