Perché il centrodestra non va subito a elezioni anticipate? Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia – insieme – avrebbero sicuramente una maggioranza assoluta. Ma insieme non ci vanno, perché Lega e Fratelli d’Italia non vogliono. E perché non vogliono? Ufficialmente, perché non vogliono Forza Italia. In realtà il problema ha un nome e un cognome, e cioè Silvio Berlusconi. Nessuno ha il coraggio di dirlo. Sia Salvini sia Giorgia Meloni dicono che con Forza Italia non si può andare d’accordo perché in certi casi si è alleata con il Pd, o almeno ha votato come il Pd; ricordano la Prestigiacomo che è salita a bordo di una Ong come fosse un Saviano, sottolineano l’europeismo di Tajani e l’appartenenza a Bruxelles al gruppo dei Popolari, e così via.
Ma nessuno dice che il problema è Berlusconi. Pure Giovanni Toti, che da mesi vive in Forza Italia da separato in casa, ieri annunciando la nascita di un nuovo movimento ha voluto salvare la figura del Fondatore, anche per non passare da Grande Ingrato: "Berlusconi dovrebbe essere il presidente della Repubblica del centrodestra, un garante".
Ma la realtà è che il problema – per Salvini, Meloni, Toti e tutti i colonnelli del partito che, soprattutto dopo l’8,8 per cento di domenica, invocano il rinnovamento – è appunto Silvio Berlusconi. Perché è vero che resta sempre lui il mattatore di preferenze nel partito; è vero che si batte ancora come un leone. Ma è vero soprattutto che resta Silvio Berlusconi: cioè un uomo che non concepisce, che non potrà mai concepire l’idea di essere, in un’alleanza, il numero due o peggio il numero tre. Berlusconi è nato per essere il numero uno, e da numero uno vuol morire.
Ecco perché per Salvini e Meloni è vitale che, in un eventuale nuovo centrodestra (o destracentro) Berlusconi non ci sia. Sarebbe troppo ingombrante. Con il suo 8 o 9 per cento, sarebbe comunque troppo condizionante. Non si accontenterebbe di fare il padre nobile, il garante, e neppure il Presidente della Repubblica (ipotesi peraltro fantasiosa, perché mai avrebbe i voti della sinistra). Ecco insomma quello che tutti pensano, ma che nessuno ha il coraggio di dire.