L’indiscrezione arriva dal New York Times, ed è clamorosa: Meta, il colosso Usa fondato da Mark Zuckerberg, sta valutando la possibilità di introdurre versioni a pagamento di Facebook e Instagram senza pubblicità per gli utenti dell’Ue. Per il mondo del social network sarebbe un vero ’big bang’, una svolta epocale, una rivoluzione totale.
Secondo il Nyt che cita fonti vicine al gruppo, quella di Meta sarebbe una soluzione semplice alle nuove norme antitrust Ue prevista dal Digital Markets Act, il nuovo regolamento europeo sui mercati digitali e sul digital advertising.
In pratica, "gli utenti che pagheranno abbonamenti a Facebook e Instagram – sottolinea il Nyt - non visionerebbero annunci".
Quindi ci sarebbero due possibilità per gli utenti: pagare per non vedere pubblicità (come accade già per molti servizi streaming video) o usufruire gratis i due social network, ma con la pubblicità.
"Ciò potrebbe aiutare Meta a respingere le preoccupazioni sulla privacy e altri controlli da parte dei regolatori dell’Ue offrendo agli utenti un’alternativa ai servizi basati sulla pubblicità dell’azienda, che si basano sull’analisi dei dati delle persone", spiega il quotidiano Usa, precisando che questa modifica riguarderebbe solo gli utenti in Europa, e che non è chiaro quanto potrebbe costare l’abbonamento. No comment, per ora da parte di Meta.
Le novità in arrivo per i social non sono però solo quelle di casa Zuckerberg. Il fronte sempre caldo è quello di Elon Musk, che ha annunciato la possibilità di fare chiamate video e audio da X (l’ormai ex Twitter, comprato dal proprietario di Tesla a ottobre scorso per 44 miliardi di dollari e da allora sottoposto a numerosi cambiamenti). Una sfida innanzitutto a WhatsApp, altro gioriellino di Meta, che questa possibilità la offre già da molto tempo.
"Chiamate video & audio in arrivo su X – ha scritto Musk sul suo profilo –. Funziona su iOS, Android, Mac e PC. Non serve avere nessuna utenza telefonica. X è la rubrica telefonica globale efficace. Un mix di fattori unico".
Un altro passo, insomma verso quell’app ’universale’ (sul modello della cinese Wechat) che Musk vuole costruire attorno all’ex Twitter. il passo fondamentale, se ci riuscirà, sarà trasformala anche in una app per pagamenti.