La classifica degli uomini più ricchi del mondo si fa ogni sera, dopo la chiusura di Wall Street. È il Bloomberg Billionaires Index che, sull’andamento dei titoli nelle diverse Borse, calcola il valore del patrimonio netto dei super miliardari. E va chiarito che l’ordine della cifre di cui si parla è ’miliardi di dollari’. La novità di questi giorni è che Mark Zuckerberg (Meta) ha superato Jeff Bezos (Amazon) e ha conquistato il titolo di secondo paperone a livello mondiale, alle spalle solo di Elon Musk (Tesla, X, SpaceX, Neuralink).
Secondo il Bloomberg Billionaires Index, aggiornato a ieri, coi sui 210,7 miliardi di dollari ha superato i 209,2 del fondatore di Amazon. La distanza con Elon Misuk e i suoi 262,8 miliardi pare molto lontana per entrambi, nononostante le spese pazze di Musk, come i 44 miliardi investiti due anni fa per comprare Twitter, poi rinominata X: oggi secondo gli analisti il social network, tra polemiche infinite e perdite di inserzionisti, vale appena un quarto rispetto all’ottobre del 2022.
La ricchezza di Zuckerberg è legata a Meta, di cui ha circa il 13%. I titoli dell’ex Facebook sono saliti quest’anno di circa il 70%, aumentando la sua fortuna di 78 miliardi. Il tempo gioca dalla parte di Mark, che ha solo 40 anni, meno dei 53 che ci sono voluti a Musk per costruire il suo impero e ben meno di Warren Buffett, che ha ammassato al sua ricchezza dopo i 65 anni. Zuckerberg ha fondato Facebook nel 2004 e l’ha quotata a Wall Street nel 2021: Meta è ora la sesta società al mondo per capitalizzazione di mercato con un valore di quasi 1.500 miliardi di dollari, più di Berkshire Hathaway di Buffett e della Tesla di Musk.
Per Meta (casa madre sotto cui ricadono Facebook, Whatsapp, Instagram e Threads) il 2024 si sta rivelando un anno particolarmente positivo: nelsecondo trimestre dell’anno ha presentato un aumento del 22% dei ricavi, addirittura superiore al 20% medio dei tre trimestri precedenti. Risultati che ovviamente la Borsa premia.
Eppure il 2021 e il 2022 non sono stati anni facili, con un massiccio piano di taglio dei costi che si è tradotto nell’uscita di circa 21.000 dipendenti. Una sforbiciata che, comunque, Wall Street ha gradito anche perché accompagnata dalla ripresa della pubblicità online grazie soprattutto alle campagne avviate dai colossi cinesi Temu e Shein. Anche se Meta continua a spendere miliardi di dollari nelle tecnologie per la realtà virtuale e aumentata necessarie per il metaverso, gli investitori si stanno mostrando più tolleranti sugli investimenti, almeno fino a quando la pubblicità, l’attività core della società, continua a correre. Rientra in questo investimento il prototipo Orion Ar, gli "occhiali più avanzati che il mondo abbia mai visto", come li ha definiti Zuckerberg durante l’ultima conferenza degli sviluppatori.