Lunedì 24 Marzo 2025
CLAUDIA MARIN
Economia

WeWorld Index Italia: smart working e colloqui di lavoro, parità di genere lontana

Il nuovo sondaggio di WeWorld. Più della metà degli intervistati dichiara di aver ricevuto domande inopportune durante la fase di selezione del personale. Smart working: le donne necessitano di una maggiore flessibilità per conciliare vita professionale e familiare

Una donna impegnata in attività di smart working, foto generica

Una donna impegnata in attività di smart working, foto generica

Roma, 25 marzo 2025 – Quali sono i principali ostacoli alla conciliazione tra vita lavorativa e familiare in Italia? Quali fattori influenzano la soddisfazione sul lavoro e in che modo il genere incide sulle esperienze professionali? A queste domande risponde il nuovo sondaggio di WeWorld, realizzato in collaborazione con Ipsos a fine 2024, su un campione rappresentativo di 1.100 lavoratori e lavoratrici tra i 20 e i 64 anni. I dati, contenuti nel WeWorld Index 2025, mettono in luce persistenti disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro e il peso delle aspettative sociali sulle carriere di uomini e donne.

Lavoro e conciliazione vita-famiglia: ostacoli ancora troppo diffusi

Uno degli elementi chiave emersi dal sondaggio riguarda l’accesso al lavoro agile: il 64% degli intervistati dichiara che la propria azienda non offre alcuna possibilità di smart working o telelavoro. Anche tra chi ne ha accesso, emergono differenze di genere: mentre il 23% degli uomini non lo utilizza mai, tra le donne questa percentuale scende al 14%, segno di una maggiore necessità di flessibilità per conciliare vita familiare e professionale.

Anche la fase di selezione del personale è influenzata da dinamiche discriminatorie. Più della metà degli intervistati ha ricevuto domande inopportune durante i colloqui, con forti disparità tra uomini e donne:

  • Il 61% delle donne si è sentito chiedere se avesse figli/e, rispetto al 49% degli uomini.
  • A una donna su quattro (25%) è stato chiesto se fosse incinta.
  • Agli uomini, invece, vengono chieste più spesso informazioni sulla salute (35%), sul lavoro svolto dai genitori (34%) e sull’appartenenza sindacale (31%).

Le emozioni provate durante i colloqui riflettono queste disparità: le donne riportano livelli di ansia più elevati (48% contro il 40% degli uomini), mentre gli uomini dichiarano di sentirsi più determinati (35% contro il 27% delle donne).

Fattori di soddisfazione lavorativa: il ruolo dello smart working e dell’equilibrio di genere

Il sondaggio analizza anche i fattori che incidono sulla soddisfazione professionale.

Tra gli aspetti più rilevanti emergono:

  • Smart working: l’86% di chi può accedervi si dichiara soddisfatto o molto soddisfatto del proprio lavoro. Al contrario, le donne che non possono usufruirne sono tra le meno soddisfatte (media di 6,7 su 10).
  • Livello professionale: dirigenti e quadri esprimono il livello più alto di soddisfazione (57% completamente soddisfatti/e), con le donne in questi ruoli che superano gli uomini (7,8 contro 7,4 su 10).
  • Composizione del team: la soddisfazione aumenta quando vi è un equilibrio di genere tra i superiori. Tuttavia, gli uomini risultano meno soddisfatti quando la loro superiore è una donna (media di 5,9 su 10, rispetto al 6,9 delle donne).
  • Fattori chiave: tra gli elementi più apprezzati figurano la vicinanza al luogo di lavoro (51%), la stabilità del contratto (48%) e i rapporti con colleghi/e (47%).

WeWorld: “Necessarie politiche di welfare per un mondo del lavoro più equo”

“I dati del nostro sondaggio confermano quanto il mercato del lavoro italiano sia ancora condizionato da stereotipi di genere e da una distribuzione iniqua del carico familiare – sottolinea Martina Albini, Coordinatrice Centro Studi di WeWorld - Per garantire un’effettiva parità di opportunità, servono politiche di welfare strutturali, che includano congedi parentali equamente distribuiti, maggiore accesso allo smart working e un cambiamento culturale che superi le discriminazioni ancora presenti nei processi di selezione e nelle carriere professionali”.