Lunedì 9 Settembre 2024
NICHOLAS MASETTI
Economia

La bandiera italiana su WeTransfer: "Base solida per crescere ancora"

Ferrari, ad di Bending Spoons che ha rilevato la big tech: "Investito oltre un miliardo. Nelle app usiamo già l’IA"

Luca Ferrari, 39 anni, amministratore delegato e co-fondatore di Bending Spoons

Luca Ferrari, 39 anni, amministratore delegato e co-fondatore di Bending Spoons

Milano, 18 agosto 2024 – Ogni giorno, nel mondo, vengo no inviati file via mail. Ma quando tante foto o un video superano le dimensioni consentite ecco che i cittadini si spostano su WeTransfer. Da qualche settimana questo portale indossa la bandiera italiana. Infatti, l’azienda Bending Spoons ha deciso di rilevare la tech company olandese. "Quando si è presentata l’opportunità ci siamo mobilitati immediatamente per coglierla. WeTransfer vanta un brand solido, un prodotto di altissima qualità e 600.000 abbonati fedeli. Ogni mese, attraverso WeTransfer, vengono condivisi 2 miliardi di file da 80 milioni di persone. Questa è una base eccellente su cui costruire un piano ambizioso per il futuro". Luca Ferrari, 39 anni, è l’ad della realtà digitale Bending Spoons, nata nel 2013, con sede a Milano. In poco più di 10 anni da start up sono diventati big di settore. "Ma non siamo ancora di certo un impero", ci tiene a dire Ferrari.

Ferrari, l’acquisto di WeTransfer cosa vi dà?

"Abbiamo creato una piattaforma di tecnologie, competenze, talenti e cultura aziendale ottimizzata per sviluppare e far crescere al meglio un prodotto tecnologico digitale. Acquisiamo prodotti che riteniamo abbiano molto potenziale inespresso. Reinvestiamo poi i proventi nel rafforzare la piattaforma ed effettuare acquisizioni ancora più grandi e stimolanti. Adottando questa strategia, abbiamo completato diverse acquisizioni. Dall’inizio del 2023 abbiamo acquisito Evernote, Mosaic, Meetup, StreamYard, Issuu e, ora, WeTransfer".

Quanto vale Bending Spoons e quanti clienti servite?

"Siamo fieri di servire oltre 200 milioni di utenti e milioni di abbonati ogni mese, a livello globale. L’ultima valutazione, risalente all’inizio di quest’anno, è stata di 2,55 miliardi di dollari".

Con il governo, durante la pandemia, avevate sviluppato l’app Immuni. Come andò?

"Quando il Covid-19 ha colpito, in Bending Spoons ci siamo subito domandati come avremmo potuto contribuire a superare l’emergenza. Per cominciare, abbiamo donato 1 milione di euro alla Protezione Civile. Poi, abbiamo iniziato a lavorare su Immuni e, successivamente, il progetto è stato selezionato dallo Stato, proseguendo sotto la guida della Pubblica Amministrazione. Purtroppo, Immuni non ha avuto il successo sperato. Tuttavia, siamo fieri di aver provato a contribuire al bene comune. Mentre Bending Spoons ha svolto tutto questo lavoro gratuitamente, dedicando quasi un terzo del personale a Immuni per mesi, chi ha realizzato un progetto simile in Germania è stato retribuito 20 milioni di euro".

Siete concentrati sugli investimenti, da sempre. Su quali campi vi muoverete in futuro?

"È vero. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo investito più di 1 miliardo di dollari in acquisizioni, oltre a più di 100 milioni di dollari in ricerca e sviluppo. Per il momento, ci focalizziamo nell’acquisire e sviluppare prodotti tecnologici digitali, un mercato enorme e ricco di sfide stimolanti. Nel lungo termine, non escludo che potremo espandere ulteriormente i nostri orizzonti".

Sponda intelligenza artificiale, ci state investendo?

"Noi integriamo l’intelligenza artificiale in quasi tutto ciò che facciamo. Ad esempio, Remini, una nostra app per migliorare le foto e generarne di sintetiche, usata da oltre 100 milioni di persone ogni mese, si basa sull’IA. Un altro esempio è l’uso dell’intelligenza artificiale per gestire l’enorme volume di richieste di supporto che riceviamo dagli utenti. Anche grazie all’IA riusciamo a prenderci cura di di milioni di utenti attivi e milioni di abbonati con un team di appena una ventina di persone".

Siete nati in Danimarca, ma siete tornati in Italia. Rimane questo il paese ideale in cui continuare a crescere?

"Nel 2013 abbiamo fondato Bending Spoons in Danimarca. Nel 2015, l’abbiamo spostata in Italia, con l’obiettivo di dimostrare che un’azienda tecnologica di livello mondiale si può costruire anche con radici in un paese come il nostro che, negli anni, ha avuto ben poche soddisfazioni in termini di successo nel settore tecnologico. Siamo appena all’1% del percorso verso questo obiettivo e, per il momento, continuiamo a investire in Italia, così come in altri paesi, specialmente europei".