Dopo decenni di crescita e di monopolio sul mercato, il settore dell’high tech sta subendo una battuta di arresto: complice ne è l’incerto contesto macroeconomico, che sta condizionando gli investimenti del settore.
Così per le Big dell’high tech americano si stagliano nubi all’orizzonte. Meta, la società che comprende Facebook, Instagram e WhatsApp, si prepara al primo stop alle assunzioni: ristrutturerà alcuni team per tagliare le spese e riallineare le priorità e sarà probabilmente più piccola nel 2023. "Ho sperato che l'economia si sarebbe stabilizzata - ha dichiarato lo stesso Mark Zuckerberg - ma da quello che stiamo vedendo non sembra ancora che lo sia, quindi vogliamo pianificare in modo un po' prudente. Nei primi 18 anni siamo cresciuti rapidamente ogni anno, e poi più recentemente le nostre entrate sono state piatte a leggermente in calo per la prima volta”.
Ad aggiungersi a Meta c’è anche Amazon che, stando a quanto evidenziato in un documento interno a cui ha avuto accesso il New York Times, avrebbe bloccato, per il momento, tutte le sue assunzioni tranne che nel settore strategico del cloud computing, che continua a garantire una solida espansione e che continua ad avere una vasta richiesta di forza lavoro. Le turbolenze geopolitiche ricadono anche su altri Big del settore, come Twitter, che ha annunciato il blocco delle assunzioni e ha chiesto ai dipendenti di tenere d'occhio le spese e di ridurre i costi di viaggio e marketing.
Stessa sorte per Google: Sundar Pichai, amministratore delegato di Google e della società madre Alphabet, ha annunciato un rallentamento delle assunzioni. La crescita di Alphabet sembra essersi bloccata dopo il boom della pandemia: nel primo trimestre i profitti sono scesi dell’8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le entrate sono aumentate, ma sono rimaste al di sotto delle attese di Wall Street. Così il titolo di Alphabet ha perso l’11% dall’inizio dell’anno. Un’altra azienda che sta risentendo del rallentamento economico è Snap.Inc, società creatrice del social Snapchat. Le sue azioni sono crollate dell’80% in un anno e fino ad oggi la crescita dei ricavi nel 2022 è stata soltanto dell’8%, percentuale che secondo Evan Thomas Spiegel, co-fondatore dell'applicazione, sarebbe "ben al di sotto di quanto ci aspettavamo a inizio anno".