
Quartiere fieristico al completo. Attesi operatori da 140 Paesi. Di 14,5 miliardi di euro. il fatturato del settore.
Un prodotto oggi amato soprattutto dai giovani, che lo vedono come uno status symbol. E minacciato dai dazi degli Usa, che rischiano di espellerlo dal mercato americano. La presentazione a Palazzo Montemartini della 57esima edizione di Vinitaly, che andrà in scena a Veronafiere dal 6 al 9 aprile, è stata l’occasione per fare il punto sulla competitività del comparto italiano del vino in un’epoca in cui si staglia lo spettro di Donald Trump e delle tariffe.
Anche se il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (a sinistra nella foto, con l’ad di Veronafiere Maurizio Danese) dice di essere "preoccupato" ma non "terrorizzato": "Temiamo qualsiasi onere che crei condizioni più difficili per le esportazioni, ma speriamo che la diplomazia prevalga nei negoziati con un alleato strategico come gli Stati Uniti, su un mercato fondamentale per l’Italia, imprescindibile e insostituibile". Il settore ha un fatturato di 14,5 miliardi, che raddoppiano con l’indotto e un impatto diretto e indiretto di 45,2 miliardi di euro, pari all’1,1% sul Pil. E una bilancia commerciale con l’estero di 7,5 miliardi.
Il Salone internazionale del vino e dei distillati vedrà la presenza di 4 mila aziende, con operatori dall’Italia e da altri 140 paesi e 1.200 top buyer già accreditati, tra cui anche la delegazione degli Usa. "Oggi Vinitaly rappresenta l’aggregatore naturale del vino italiano sui principali mercati target", dice il presidente di Veronafiere Federico Bricolo. "Ci saranno sei paesi in più rispetto all’anno scorso. Un risultato non scontato visto il perdurare delle tensioni geopolitiche", spiega l direttore generale, Adolfo Rebughini. Oltre agli Usa ci saranno Canada, Regno Unito, Brasile ma anche India, Singapore, Giappone e Corea del Sud.
La Lombardia sarà presente con oltre 150 cantine e almeno mille etichette in degustazione. Negli ultimi 15 anni il valore dell’export regionale è quasi raddoppiato, passando dai 176 milioni di euro del 2009 agli oltre 312 milioni di euro del 2024. Ottanta espositori e 17 masterclass invece rappresenteranno l’Emilia-Romagna. Tra i produttori lo chef Carlo Cracco, mentre l’Osteria Francescana di Massimo Bottura festeggerà al padiglione 1 i 30 anni di attività.
Alessandro D’Amato