Giovedì 12 Settembre 2024

Urso: "Il governo c’è, Stellantis no"

Il ministro Urso chiede a Stellantis di rispettare gli impegni presi sul piano di produzione e sulla cassa integrazione, minacciando di revocare i fondi del Pnrr per lo stabilimento di Termoli. Stellantis risponde concentrando sforzi sul piano Italia e aumentando il lavoro nella gigafactory di Termoli.

Urso: "Il governo c’è, Stellantis no"

Adolfo Urso al Meeting di Rimini

Braccio di ferro tra il governo e Stellantis. L’ennesimo. A distanza, con un botta e risposta che non fa pensare a nulla di buono. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ospite al Meeting di Rimini, chiede "che vengano rispettati gli impegni presi". Ovvero il piano di produzione proposto dal Ceo della holding Carlos Tavares, con un milione di veicoli entro fine 2024. Ma anche sul ricorso alla cassa integrazione vicina alla scadenza – con "25mila posti di lavoro a rischio", spiega il segretario della Cisl Luigi Sbarra – e sul destino del gigafactory di Termoli. "Arrivano segnali negativi. Il governo ha fatto la sua parte, mentre Stellantis no. Ci aspettiamo risposte, a breve", sentenzia Urso. Poi l’avvertimento sui fondi del Pnrr per lo stabilimento in Molise, in provincia di Campobasso: "Quelle risorse, se non ci faranno sapere, le daremo ad altri. Non possiamo perderle", continua Urso.

Così il ministro tiene il coltello dalla parte del manico. E la lama, questo giro, rischia di tagliare. Tanto che la multinazionale Stellantis è obbligata a rispondere: "Siamo concentrati sul piano Italia. È essenziale che tutti gli attori della catena del valore, compreso il governo, contribuiscano a creare le giuste condizioni per la competitività, la dinamica del mercato e anche per la tranquillità".

Poi, un commento anche sul gigafactory di Termoli: "Da parte di Stellantis, sono state prese diverse decisioni per aumentare il carico di lavoro dei componenti ibridi a Termoli". Il governo ora, dopo le parole, aspetta i fatti.

Nicholas Masetti