
Andrea Orcel, 61 anni, è amministratore delegato di UniCredit dal 2021
Crescere, crescere, crescere. E da quando, nel gennaio del 2021, Andrea Orcel ha assunto l’incarico di amministratore delegato di Unicredit, si può dire che l’obiettivo è stato più che raggiunto. Un dato per tutti: dal suo insediamento ad oggi il titolo ha registrato una super-performance del 560%. E oggi viaggia stabilmente oltre i 50 euro. Classe 1963, romano di nascita ma cittadino del mondo, come ama definirsi, Orcel ha incassato risultati dopo risultati. Negli ultimi quattro anni, l’utile netto di Unicredit è passato da 1,9/2,4 miliardi a 8,5/9,3 miliardi, c’è stato un aumento della capitalizzazione di mercato, da 17 miliardi a circa 60 miliardi (74 miliardi di euro a febbraio 2025), pari al +235% rispetto alla media dei peer e al +91% rispetto al secondo peer in classifica. Inoltre, c’è stato forte track-record di distribuzioni agli azionisti, oltre 26 miliardi nel periodo 2021-2024, mantenendo un "CET1 ratio leader" del 15,9% a 24 ann, con oltre 6,5 miliardidi capitale in eccesso.
Il 2024 è stato, poi, un anno da incorniciare con 24,8 miliardi di ricavi (+4,3%), un utile netto record di 9,7 miliardi (+2,1%), un’efficienza operativa testimoniata da un rapporto C/I del 37,9% e una distribuzione agli azionisti di 9 miliardi. In Italia i ricavi hanno registrato una crescita del +3,4% su base annua, con un margine di interesse (NII) in aumento del +4,6% su base annua, grazie a un contesto di tassi favorevole. Rafforzata anche la leadership sulle garanzie del fondo di Garanzia, facilitando oltre 39mila operazioni, per un totale di oltre 6,3 miliardi di finanziamenti a sostegno della crescita delle piccole e medie imprese. E gli obiettivi di crescita sono stati rivisti puntualmente al rialzo dopo gli ultimi conti trimestrali. Una leadership che ha trovato conferma anche a livello internazionale, prima con Ifr e poi con la rivista internazionale The Banker, che ha premiato l’istituto guidato da Orcel come Banca dell’anno in Europa e in Italia nel 2024. Ma dietro i numeri c’è anche una precisa strategia, che segue quel percorso di concentrazioni e aggregazioni sempre più obbligato per essere competitivi sul mercato.
Non a caso, lo scorso 25 novembre, Unicredit ha presentato un’offerta di scambio volontaria per Banco Bpm per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi, interamente in azioni. Il prossimo 27 marzo è convocata l’Assemblea ordinaria e straordinaria del Gruppo, che voterà l’aumento di capitale al servizio dell’Offerta. L’operazione – spiegano i vertici del gruppo – è finalizzata a rafforzare ulteriormente il ruolo di Unicredit quale primario gruppo bancario pan-europeo, posizionato fra le banche leader in Italia, Germania, Austria ed Europa centro-orientale. Il progetto, in linea con la strategia di Unicredit, permetterà di realizzare appieno il potenziale di Bpm e Unicredit in Italia e nell’Unione Europea, rafforzando un solido operatore paneuropeo che avrà le dimensioni e le risorse idonee a supportare in maniera ancora più efficace l’economia italiana ed europea e a creare valore sostenibile a vantaggio di tutti gli stakeholder. Orcel ne avrà probabilmente parlato nel suo incontro di ieri con i vertici del Mef. Nel pomeriggio è stato ricevuto a Palazzo Chigi dove ha incontrato Gaetano Caputi, capo di gabinetto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Dopo la notifica dell’offerta si è riunito il Comitato per la Golden Power.
Nei giorni scorsi è stato, infine, varato un piano di azionariato (U-share) che, entro il secondo trimestre 2025, offrirà alle risorse del Gruppo la possibilità di investire in azioni a condizioni favorevoli: uno sconto del 20% sull’importo investito, sotto forma di azioni gratuite assegnate dall’azienda. Infine, il premio di produttività, che coinvolgerà i dipendenti di Unicredit e delle sue Legal Entities: 2.500 euro, in aumento del 14% rispetto allo scorso anno, se si opterà la destinazione a Conto Welfare, un accordo che ha portato Unicredit a essere la Banca con il premio di produttività più alto in Italia.
(2, continua)