
Credit Agricole sale al 19,8% di Banco Bpm. Banca Ifis vede con illimity sinergie per 75 milioni di euro
Dopo la Bce, anche l’Antitrust tedesca dà l’ok alla scalata di Commerzbank da parte di Unicredit. Ieri, infatti, il Bundeskartellamt ha permesso alla banca italiana – che in Germania controlla già la banca Hvb – di aumentare la propria partecipazione diretta in Commerzbank fino al 29,99% del capitale sociale. L’authority spiega in una nota che "la fusione interessa mercati o segmenti che possono essere definiti su base sovraregionale. Ciò vale in particolare per i prestiti destinati al cosiddetto mercato medio superiore, ossia alle Pmi con un fatturato relativamente elevato, e per le attività di commercio estero sostenute dalle banche, nella misura in cui le imprese interessate sono attive nell’importazione e/o nell’esportazione". Un via libera atteso dai mercati ma tutt’altro che scontato, anche in considerazione dell’opinione del governo tedesco che "non è cambiata", ha chiarito un portavoce del ministero delle Finanze, ribadendo la contrarietà di Berlino ad acquisizioni "non concordate e ostili".
Dal canto suo, Piazza Gae Aulenti rimane concentrata sull’esecuzione della seconda fase del proprio piano strategico “Unicredit Unlocked“, considerando Commerzbank "un investimento, con protezione da eventuali ribassi. Unicredit si è assicurata l’opzionalità di poter eseguire l’operazione solo se rispetterà i suoi rigorosi parametri finanziari e se migliorerà il suo stimolante piano di base" spiega una nota del gruppo italiano. Il ceo Andrea Orcel può dunque continuare a tenersi aperte tutte le opzioni sia in Germania che in Italia, dove aspetterà la fine di giugno per decidere se andare avanti con Banco Bpm e dove mantiene le carte coperte sull’assemblea di Generali del 24 aprile, in cui il suo 5% potrebbe essere decisivo per la composizione del nuovo cda. Al voto di Unicredit guarda anche il governo, che aspetta di vedere come si concluderà la partita sul Leone prima di decidere, probabilmente a fine aprile, quali prescrizioni imporre col Golden Power su Banco Bpm. Si vedrà se Orcel tenderà la mano al Mef, dirottando i suoi voti sulle liste di Caltagirone o Assogestioni, o se invece sosterrà Mediobanca, magari puntando ad accordi industriali con Generali.
Intanto, dopo avere incassato il nulla osta della Bce lo scorso 2 aprile, Credit Agricole è salito al 19,8% di Banco Bpm. E sempre in tema di risiko bancario italiano, una combinazione tra Banca Ifis e illimity avrà sinergie a regime per circa 75 milioni di euro, di cui il 50% conseguibile a partire dal 2026 e il 100% a partire dal 2027. L’istituto controllato dalla famiglia Furstenberg lo spiega in una nota integrativa richiesta della Consob in vista dell’assemblea di giovedì, che sarà chiamata ad approvare l’aumento di capitale a servizio dell’Opas sulla banca fondata da Corrado Passera.
Infine, l’Antitrust italiana ha avviato un’istruttoria sull’offerta pubblica di scambio di Bper sulla Banca Popolare di Sondrio: secondo l’autorità ostacolerebbe la concorrenza nelle province di Varese, Pavia e Como.