Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Unicredit Mustier lascia in anticipo

Deleghe a Ranieri De Marchis in attesa di Orcel. Senza il "costo Covid" l’utile è di 1,3 miliardi

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Una perdita contabile di 2,78 miliardi, superiore alle attese (2,3) e l’addio anticipato di Jean Pierre Mustier alla guida di UniCredit. Dopo quattro anni e mezzo, Mustier infatti, dopo aver firmato il bilancio 2020 – approvato ieri dal cda – da oggi lascerà l’incarico di ad. Un’uscita inizialmente prevista il 15 aprile, con l’assemblea che nominerà il successore designato Andrea Orcel. Ma che, di concerto, è stata anticipata con la nomina, decisa ieri dal cda per "assicurare la piena continuità manageriale", come dg di Ranieri de Marchis. A lui sono state trasferite le deleghe di Mustier oltre a mantenere l’incarico di co-chief operating officer. Un compito da traghettatore per aprire e accelerare la strada alle scelte che sarà chiamato a compiere Orcel, partendo dal ruolo che UniCredit potrebbe avere nel risiko bancario ripartito con l’effetto Draghi, attraverso il salvataggio di Mps e magari un’integrazione anche con Banco Bpm.

Se il presidente di UniCredit Cesare Bisoni ha ringraziato Mustier "per aver guidato il gruppo con successo", quest’ultimo ha promosso Orcel: "Andrea ha tutti i numeri per guidare UniCredit nella prossima tappa del suo percorso". Il bilancio 2020 ha fatto pulizia nei conti con accantonamenti per 5 miliardi di rettifiche su crediti per far fronte all’impatto della pandemia.

A livello sottostante UniCredit ha realizzato un utile netto di 1,3 miliardi (e oltre 3 sono previsti nel 2021). Per questo l’istituto distribuirà dopo il 1° ottobre 1,1 miliardi di dividendi, tra riacquisto di azioni proprie e cash. Per Mustier il risultato 2020 è "straordinario, considerando l’impatto del Covid 19. La banca vanta un bilancio solidissimo ed è ben posizionata per affrontare il futuro con fiducia". In futuro nel quale, ha avvertito ieri il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, il rebus fra misure anticrisi-aumento del debito-crescita economica "è un problema molto difficile" e Mario Draghi non ha "la bacchetta magica per risolverlo" ma di certo i provvedimenti straordinari dovranno essere ritirati "in maniera graduale". Visco ha anche ribadito la solidità del sistema bancario e smentito gli allarmi sulla crescita degli Npl (che non dovrebbe superare i 100 miliardi nel triennio) che sarà bilanciata dalla ripresa dell’economia.

Achille Perego