Giovedì 12 Settembre 2024

Blitz di Unicredit a Berlino, sale al 9% in Commerzbank. L’ira del governo tedesco

La banca guidata da Orcel punta ad aumentare ancora le sue quote. Con Hvb l’istituto italiano creerà un vero e proprio polo in Germania

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Andrea Orcel Ceo di Unicredit che è salita al 9% della tedesca Commerzbank

Roma, 12 settembre 2024 – Parte il risiko europeo delle banche. E, ad aprire la partita, è l’italiana Unicredit con un blitz in Germania che spiazza il cancelliere Olaf Scholz e ulteriori grattacapi a Ursula von der Leyen, alle prese con i delicati equilibri della nuova commissione europea.

Nel mirino della banca guidata da Andrea Orcel finisce Commerzbank, la seconda banca tedesca, leader delle piccole e medie imprese e partner per circa 25.500 gruppi di clienti aziendali e quasi 11 milioni di clienti privati. A mercati chiusi l’istituto milanese ha annunciato di aver acquistato, senza avvertire né il governo né il management della banca, il 4,9% della quota messa in vendita dallo Stato, per 702 milioni. Ma Unicredit ha anche acquisito sul mercato un altro 4,1%, portando la sua partecipazione al 9% e diventando secondo azionista, subito dopo il governo tedesco. Scivola al terzo posto Blackrock con il 7,2%.

L’operazione è costata complessivamente 1,5 miliardi e non dovrebbe fermarsi qui. Orcel ha già annunciato che chiederà di salire oltre il 9,9%. Una scalata che avrebbe preso in contropiede il governo tedesco che, pur ammettendo di aver ceduto la quota “al miglior offerente” si aspettava una vendita frazionata tra diversi investitori. Unicredit, invece, ha offerto un premio sui valori di Borsa in operazioni che generalmente si chiudono a sconto rispetto ai prezzi di mercato.

L’istituto in una nota esprime “il proprio supporto agli attuali consigli di gestione e di sorveglianza di Commerzbank e ai progressi che questi ultimi hanno compiuto nel migliorare le performance della banca”. L’acquisizione della partecipazione in Commerzbank – prosegue la nota – è coerente con la strategia di Unicredit e i parametri entro i quali effettua qualsivoglia investimento. Unicredit, inoltre, esplorerà insieme a Commerzbank possibili opportunità di creazione di valore per gli stakeholder di entrambe le banche”.

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Commerzbank, da parte sua, si limita a dire che l’operazione di Unicredit “testimonia i progressi compiuti dall’istituto”. Ma al di là delle note ufficiali, la mossa italiana, oltre a creare nuovi problemi sul fronte interno al cancelliere Scholz, non è stata gradita. Il membro del consiglio di sorveglianza, Stefan Wittmann ha dichiarato che che si opporrà a qualsiasi potenziale acquisizione. Alla posizione di Wittman si è accodato il sindacato dei servizi Ver.Di, che ha chiesto di impedire l’acquisto di Unicredit. “Il ministro federale delle Finanze, Christian Lindner, deve prendere un impegno chiaro con la Germania come sede di business e opporsi all’imminente acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit”, ha affermato Frank Werneke, presidente dell’organizzazione. Per ora le carte restano coperte. Andrea Orcel, ieri, ha chiamato i vertici della banca solo per “cortesia” senza neanche sfiorare il tema delle prospettive future dell’istituto.

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Ma gli analisti sono tutti d’accordo nel prevedere la creazione di un vero e proprio polo bancario tedesco ma con targa italiana: Unicredit, infatti, è già presente con Hvb con cui è andata a nozze nel 2005. Non a caso, ieri, la notizia ha messo le ali al titolo della seconda banca tedesca, che ha preso il volo a Francoforte fin dall’apertura ha guadagnato il 18,63% a quota 14,948 euro per azione, mentre quello di Unicredit sale a Piazza Affari dello 0,26% a 36,170 euro, lontano dalla quotazione di inizio seduta (+2,5%). Il blitz in Germania di Unicredit ha di fatto ridimensionato le mire dell’istituto milanese sulle banche italiane e ha aperto la strada per un “terzo polo” di cui la risanata Mps, in via di privatizzazione da parte del Tesoro, è destinata ad essere uno dei perni.