"Facciamo sul serio". Ha un solo significato la decisione di Unicredit di crescere ulteriormente in Commerzbank, avvicinandosi al limite consentito del 29,9% e dimostrando la determinazione di Andrea Orcel ad andare avanti nella doppia scalata tedesca e italiana su Banco Bpm. L’ad del gruppo di Piazza Gae Aulenti sa di avere dalla sua la Bce e il mercato, sulla scia del rapporto Draghi, e ieri ha sottoscritto nuovi strumenti finanziari portando la sua quota complessiva a circa il 28%, di cui il 9,5% attraverso la partecipazione diretta e circa il 18,5% attraverso strumenti derivati.
La posizione, assicura Unicredit, rimane al momento solo un investimento e non ha alcun impatto sull’offerta pubblica di scambio promossa su Banco Bpm. Una mossa, quest’ultima, che se andrà in porto creerà il più grande istituto di credito italiano. Proprio poche ore prima, nella serata di martedì, era arrivato un duro affondo da parte della banca guidata da Giuseppe Castagna, che ha presentato un esposto alla Consob con la richiesta di stabilire l’improcedibilità dell’Ops e di adottare provvedimenti a tutela di tutti gli stakeholder, del mercato e dell’Opa promossa sulle azioni Anima.
"All’interno di Commerzbank c’è un valore significativo che deve essere consolidato", spiega Unicredit (+1,3% a 38,7 euro ieri in Borsa), secondo cui l’ulteriore salita nell’istituto di Francoforte "riflette la fiducia nella Germania, nelle sue imprese e nelle sue comunità, nonché l’importanza di un settore bancario forte nel sostenere lo sviluppo economico del Paese". Non si è fatta attendere la risposta di Berlino, che da subito ha osteggiato l’operazione del gruppo italiano: "Unicredit ha intrapreso ancora una volta un’azione non coordinata e non amichevole", afferma il vice portavoce del governo, Wolfgang Buechner, aggiungendo che "gli attacchi non amichevoli e le acquisizioni ostili sono inappropriati nel settore bancario".
Infine, sul fronte Mps, nell’ambito del processo di privatizzazione, si sono dimessi i cinque consiglieri indipendenti che erano stati indicati dal Tesoro nella lista presentata nel marzo 2023. Il cda della banca senese ora provvederà "senza indugio" al processo di integrazione nel board dei nuovi soci Banco Bpm, Francesco Gaetano Caltagirone, Anima e Delfin.