Domenica 25 Agosto 2024
BRUNO
Economia

Un piano Europa per vincere in competitività

La Cina minaccia dazi sull'import europeo in risposta alle accuse di concorrenza sleale. L'Europa deve rivedere la propria strategia economica per evitare gravi conseguenze.

Un piano Europa per vincere in competitività

La Cina minaccia dazi sull'import europeo in risposta alle accuse di concorrenza sleale. L'Europa deve rivedere la propria strategia economica per evitare gravi conseguenze.

Villois

La marea cinese messa all’angolo sull’invasione dei suoi prodotti, realizzati a basso prezzo grazie a un aiuto di Stato extralarge, reagisce con una controffensiva sull’import dall’Europa, minacciando maxi dazi per autovetture di lusso – incombenza tutta teutonica, visto che a produrre auto di alta gamma sono i tedeschi – e per i prodotti dell’agroalimentare. Quelli in cui il nostro Paese è ai vertici mondiali per qualità, sia di materia prima che in fatto di garanzie produttive. In un’economia di mercato quale non può che essere quella della globalizzazione, i dazi non dovrebbero essere adottati, se non a fronte di forme di aiuti di Stato decise a discapito delle economie degli altri Paesi. In tal caso diventano uno strumento indispensabile per evitare gravi danni a quelle economie che non possono né vogliono adottare condizioni che altererebbero – peggiorandole – le condizioni del lavoro. L’Europa economica e politica ha commesso gravi errori nella definizione del rapporto con la Cina: prima sottovalutandone l’impetuosa crescita, arrivata a essere annualmente 3-4 volte quella del vecchio continente; poi spostando le proprie produzioni migliori nella terra di Mao, per utilizzare il basso costo del lavoro e il facile reperimento di materie prime indispensabili alla componentistica tecnologica e alla chimica farmaceutica. Mosse che hanno favorito la crescita cinese nell’export, in cambio di un import europeo mai realmente decollato. Il braccio di ferro sulle auto elettriche e sui microprocessori può innescare disequilibri socio-economici che andrebbero a incidere negativamente anche e soprattutto a casa nostra. Per arginarli servirebbe un piano Europa in grado di rendere più efficiente il sistema produttivo, con una politica fiscale univoca. Creare un Nasdaq europeo che punti sulle quotazioni di imprese indiane e su un loro insediamento aprirebbe a un nuovo positivo scenario.