I dati sull'inflazione tedesca e francese, tornati a salire a dicembre, e quelli sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, inferiori alle attese, confermano il ripensamento del mercato sulle tempistiche e l'efficacia con cui le banche centrali potrebbero tagliare i tassi nel 2024, con previsioni meno ottimistiche rispetto a quelle del 2023. Gli operatori stanno riducendo di circa dieci punti base le loro previsioni sui tagli dei tassi da parte delle banche centrali, con la BCE attesa nel 2024 a una riduzione del costo del denaro di 156 punti base e la BOE di 135 punti base. A questa inversione di tendenza contribuiscono i segnali di ripresa dell'inflazione a dicembre - grazie al venir meno dei sussidi per l'energia - e i segnali di resilienza dell'economia che sono arrivati dagli indici PMI dell'Eurozona e dal mercato del lavoro americano. A farne le spese sono soprattutto i bond, con rialzi dei rendimenti a doppia cifra in gran parte dell'Europa: quello del BTP decennale sale di 14 punti base al 3,83% mentre il Bund cresce di 12 punti al 2,14%, con lo spread tra i due titoli che sale a 169 punti base.
Venerdì 8 Novembre 2024
Ultima oraTaglio tassi sfuma, Btp al 3,83%, dati gelano speranze