Giovedì 27 Febbraio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Slc Cgil e Uilposte denunciano Poste Italiane per comportamento antisindacale

Slc Cgil e Uilposte ricorrono contro Poste Italiane per condotta antisindacale, chiedendo di fermare le riorganizzazioni.

Slc Cgil e Uilposte ricorrono contro Poste Italiane per condotta antisindacale, chiedendo di fermare le riorganizzazioni.

Slc Cgil e Uilposte ricorrono contro Poste Italiane per condotta antisindacale, chiedendo di fermare le riorganizzazioni.

"Ci è stato impedito di esercitare il nostro ruolo negoziale e sono stati sottoscritti accordi che non condividiamo nel merito" sottolineano Slc Cgil e Uilposte spiegando di aver "depositato presso il Tribunale di Roma un ricorso contro Poste Italiane per comportamento antisindacale durante le trattative che hanno portato altre organizzazioni sindacali alla sottoscrizione di tre pesanti riorganizzazioni in ambito Dto, Mp e Pcl", digitalizzazione e innovazione tecnologica, mercato privati per i prodotti finanziari, logistica e portalettere, al centro di accordi con la Cisl e sigle autonome siglati a fine novembre e inizio dicembre scorsi.

"La vicenda è purtroppo nota", sottolienano i due sindacati annunciando il ricorso: "A seguito dell'apertura di un conflitto di lavoro da parte di alcune organizzazioni sindacali (quelle che, a differenza di Slc Cgil e Uilposte, hanno poi firmato gli accordi), l'azienda ha colto l'occasione per implementare onerosi interventi previsti dal proprio piano industriale, all'interno di una procedura che dovrebbe invece affrontare (e magari risolvere) problemi specifici dei lavoratori. Tale procedura, a nostro giudizio illegittima - spiegano con una nota - , ha di fatto estromesso Slc Cgil e Uilposte dalle trattative, impedendoci di tutelare gli interessi dei nostri iscritti. E, fatto forse anche più grave, ha impedito alle Rsu del coordinamento nazionale di svolgere il proprio ruolo in rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori che le hanno votate. La cosa più importante di tutte, ciò che ci ha spinto a denunciare l'azienda, è che tutto ciò ha prodotto un grave danno ai lavoratori e alle lavoratrici: le tre riorganizzazioni, smarcate in fretta e furia dopo una trattativa approssimativa, peggioreranno pesantemente le condizioni di vita e di lavoro dei colleghi impattati".

Con il ricorso "si chiede non solo la condanna di Poste Italiane per condotta antisindacale, ma soprattutto di fermare le tre riorganizzazioni e riaprire le trattive per raggiungere una nuova intesa che tuteli gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori".