Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Roma lavora per sbloccare la revisione del Pnrr

Entro la fine dell'anno, l'UE e l'Italia hanno un mese per sbloccare la revisione del Pnrr e dare nuovo slancio al Recovery Plan. Il governo e la Commissione stanno lavorando su due dossier, ma il tempo stringe.

Ue e Roma al lavoro per sbloccare revisione del Pnrr

L'Ue e l'Italia hanno poco più di un mese per sbloccare la revisione del Pnrr, una delle più corpose tra quelle presentate dagli Stati membri, e per dre nuovo slancio all'attuazione del Recovery Plan arrivato ormai al suo 'midterm'. Il ministro per gli Affari Ue, il Sud, la Coesione e il Pnrr Raffale Fitto e la task force della Commissione, mercoledì potrebbero proprio tornare a fare il punto sul nuovo Piano presentato all'inizio di agosto. Sono passati quattro mesi e il placet di Palazzo Berlaymont non è ancora arrivato. Lo stallo, come già era accaduto per la terza rata, molto probabilmente nasconde delle criticità. E il tempo stringe, visto che, improrogabilmente, entro la fine dell'anno Bruxelles è chiamata a terminare la valutazione di tutti i piani modificati e inclusivi del capitolo RepowerEu. Al momento sono due i dossier legati al Pnrr su cui l'Ue e il governo stanno lavorando. Il primo è la valutazione di Bruxelles, della richiesta della quarta rata da parte di Roma. Il secondo è la revisione complessiva del Piano. Sul primo punto da governo ed esecutivo europeo filtra un cauto ottimismo. L'ultimo aggiornamento sugli obiettivi che l'Ue ritiene raggiunti è stato fatto da Fitto e da Celine Gauer, a capo della task force Recovery, in occasione del Consiglio europeo di fine ottobre.Già allora, sulla valutazione delle 21 tappe inserite nella quarta rata, l'Italia era apparsa a buon punto. Più complesso è l'esame della revisione complessiva del piano, che va a coinvolgere ben 144 target e milestone del vecchio Pnrr targato Draghi. Non è escluso che, per evitare un'impasse, ci siano altre limature nel 'work in progress' sul nuovo testo. Fitto, in qualche modo, è costretto a muoversi con costante prudenza: da un lato non può deviare troppo dal percorso indicato ad agosto nell'ultima bozza del Piano, dall'altro deve fronteggiare il pressing di enti locali, parti sociali e anche alleati. Come è accaduto sul Terzo Valico: la sola ipotesi dello stralcio dell'opera, circolata in questi giorni, ha fatto infuriare Matteo Salvini e anche la Regione Liguria. Tra Roma e Bruxelles la collaborazione sembra comunque proseguire in un buon clima.