Sabato 15 Marzo 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Risiko bancario: Fisac-Cgil avverte sui rischi per i lavoratori del settore

La segretaria della Fisac-Cgil denuncia il rischio di fusioni bancarie orientate solo ai vantaggi finanziari, coinvolgendo oltre 100mila lavoratori.

La segretaria della Fisac-Cgil denuncia il rischio di fusioni bancarie orientate solo ai vantaggi finanziari, coinvolgendo oltre 100mila lavoratori.

La segretaria della Fisac-Cgil denuncia il rischio di fusioni bancarie orientate solo ai vantaggi finanziari, coinvolgendo oltre 100mila lavoratori.

La segretaria generale della Fisac-Cgil Susy Esposito lancia l'allarme sul risiko bancario, per evitare che sia orientato solo ai "vantaggi finanziari per le banche e i loro azionisti". Il sindacato sottolinea che le 5 operazioni annunciate da inizio anno interessano "oltre100mila lavoratori" pari a "circa 1/3 dei dipendenti delle banche italiane". Dunque, secondo la sindacalista "deve emergere con maggiore chiarezza un orientamento a sostegno del lavoro, dell'economia e del paese, piuttosto che alla sola creazione di vantaggi finanziari per le banche e i loro azionisti".

Secondo una ricerca dell'Ufficio Studi della Fisac-Cgil sulla base dei primi 7 gruppi bancari (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bbpm, Mps, Bper, Popolare di Sondrio e Credem), diffusa a due giorni dall'avvio dell'Opa di Banco Bpm su Anima, hanno registrato nel 2024 "utili record per circa 25 miliardi e maxi dividendi per la cifra record di 21 miliardi". Il tutto a fronte di un calo del 5% degli sportelli e dell'1,2% dell'occupazione.

Secondo il sindacato si è chiuso nel 2024 "il terzo, anno record per i grandi gruppi bancari e ora "si apre la strada a nuove operazioni di fusione nel settore" a causa della "costante crescita della redditività". Un fattore, quest'ultimo, che "ha consentito ai maggiori gruppi il consolidamento di surplus di capitale e di liquidità disponibili per fusioni e acquisizioni". Nel 2024 la raccolta diretta totale delle banche è stata di 2.095 miliardi, di cui 1.506 depositati nei primi 7 gruppi bancari. La raccolta indiretta è di 3.045 miliardi, il 56,8% dei quali è in mano alle prime 7 banche.