“Il nostro obiettivo è un meccanismo a due aliquote (Irpef ndr). Il contribuente con 50.000 euro di reddito non può essere considerato iper-ricco eppure paga il 43% di tasse. Bisogna quindi pensare a una riduzione graduale della pressione fiscale per questi soggetti”. Lo ha affermato il Viceministro dell'Economia con delega alle Finanze, Maurizio Leo, al Forum di Stresa organizzato dalla Fondazione Iniziativa Europa. "Siamo partiti con tre aliquote – ha ribadito poi Leo intervistato ieri a Stasera Italia su Rete 4, con riferimento al disegno di legge di Bilancio del governo Meloni che diminuisce gli scaglioni Irpef da 4 a 3 – ma il nostro obiettivo è arrivare a due”. Questo sempre “se ci saranno le risorse”.
“Su ogni 1.000 euro di reddito 430 se ne vanno per tributi e contributi”, ha aggiunto ricordando che la pressione fiscale in Italia si attesta al 42,9%. ''Non siamo il fanalino coda ma il sesto paese per carico fiscale in Europa, dobbiamo assolutamente ridurre la pressione fiscale e lo faremo anche negli anni successivi, visto che abbiamo dinanzi a noi 5 anni. Se non si procede verso una riduzione della pressione fiscale, questo Paese non farà passi avanti”.
Il sistema a tre aliquote previsto in manovra
Con la riforma fiscale prevista dal governo per il 2024, il primo scaglione Irpef viene accorpato al secondo con una revisione della no tax area, ossia la fascia di reddito entro la quale non si è soggetti alle imposte sul reddito, che da 8.174 euro arriva a 13 mila euro. Le seguenti sono invece le nuove aliquote Irpef in vigore da gennaio.
- redditi fino a 28mila euro: aliquota del 23%
- redditi tra i 28mila e i 50mila euro: aliquota del 35%
- redditi superiori ai 50mila euro: aliquota del 43%