Per il cenone di Natale gli italiani spenderanno 3,2 miliardi di euro: 300 milioni in più dello scorso anno e 500 milioni più del Natale pre Covid. L'impennata nella spesa è determinata, però, non dai maggiori consumi, ma dagli aumenti generalizzati dei prezzi, delle tredicesime e degli occupati nell'anno, il 2024, che sarà ricordato come quello del boom storico dell'occupazione. E' quanto emerge dall'indagine del Centro Studi Confcooperative in cui si rileva che le tredicesime salgono dai 49 miliardi dello scorso anno ai 51,3 miliardi di quest'anno grazie al miglior andamento dell'occupazione, al minor impatto della Cig, ma le retribuzioni e la capacità di spesa viene erosa dall'inflazione.
"Il trend dice che primeggiano le spese personali e dominano egoismo, prudenza e oculatezza. Nota stonata l'Italia del malcontento - sottolinea il rapporto - perché continua ad allargarsi la forbice tra chi può spendere, mentre affiorano le difficoltà del ceto medio e chi scivola in povertà. Abbiamo 1 italiano su 3 che andrà in vacanza, ma l'esercito dei poveri assoluti e relativi è di circa 10 milioni di persone".
Paese segnato da egoismo, difficoltà economiche e polarizzazione delle diseguaglianze, dal disagio al malcontento si acuiscono le differenze: l'Italia del malcontento - viene rilevato - è segnata dalla polarizzazione delle posizioni tra chi ce la fa e chi ha problemi sui fondamentali di spesa.