
Alberto Nagel di Mediobanca discute l'Ops di Mps e il consolidamento bancario, evidenziando l'importanza della convenienza per gli investitori.
"La maggior parte del nostro capitale è di investitori istituzionali e di qualche investitore privato: prenderanno le loro decisioni" sull'Ops lanciata da Mps "in base alla convenienza, non in base alla politica". Lo afferma Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca.
"Il fattore cruciale sarà quello di scegliere in quale azione investire, quali rischi prendere", aggiunge Nagel rispondendo a una domanda alla Morgan Stanley european financials conference 2025.
"Pensiamo che questa operazione sia in grado di generare una diluizione a doppia cifra in termini di Eps (Earnings per Share, cioè l'utile per azione) e di Dps (rapporto tra gli utili distribuiti e il numero di azioni) di Montepaschi e quindi si tratta di un'operazione non positiva né per noi né per gli azionisti di Mps", spiega l'amministratore delegato di Mediobanca.
In Italia "di base il consolidamento bancario ha senso, anche per consentire alle banche di investire di più in digital e cyber. Ha senso soprattutto per le banche commerciali, per quelle di investimento bisogna avere più attenzione e considerare i rischi di creare fratture. Abbiamo ancora bisogno di consolidamento interno e poi anche di operazioni che superino le frontiere", afferma Nagel, secondo il quale "possiamo utilizzare l'eccesso di capitale o la quota di Generali per operazioni di Mergers & Acquisitions (M&A)".