Lunedì 10 Febbraio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Luis de Guindos: Evitare guerra commerciale sui dazi con Trump

Il vicepresidente della BCE invita a negoziare con l'amministrazione Trump per evitare una guerra commerciale sui dazi.

Il vicepresidente della BCE invita a negoziare con l'amministrazione Trump per evitare una guerra commerciale sui dazi.

Il vicepresidente della BCE invita a negoziare con l'amministrazione Trump per evitare una guerra commerciale sui dazi.

Il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, ha esortato a negoziare con l'amministrazione di Donald Trump per tentare di evitare una guerra commerciale sui dazi, per cui ha raccomandato di "mantenere un'attitudine aperta", ma senza "farsi assoggettare". "E' molto importante avere un'attitudine aperta, non puoi farti assoggettare da chi hai di fronte", ed è importante "tenere anche in conto che, a volte, gli annunci iniziali non finiscono con il concretizzarsi", ha detto de Guindos nel rispondere a quale debba essere l'attitudine da parte europea, in un'intervista alla tv pubblica spagnola Tve.

Sugli annunci dei dazi, il numero 2 della BCE ha avvertito che l'approccio del governo guidato da Donald Trump è utilizzare strumenti economici per raggiungere obiettivi politici, il che comporta "un cambio di paradigma" nella principale economia del mondo. Oltre alle tariffe doganali, De Guindos ha indicato che l'agenda trumpiana va verso un processo di deregulation bancaria, includendo istituzioni finanziarie non bancarie, come i cripro-attivi, e un impatto dal punto di vista della politica fiscale, che avrà effetti sui tassi di interesse a medio e lungo termine, e può influenzare anche l'Europa, a prescindere da tutto ciò che ha a che vedere con l'immigrazione.

De Guindos ritiene "molto importante evitare una guerra commerciale" in cui "perdono tutti" e i cui effetti indiretti sono, a volte, "assolutamente insospettati". "Per cui, sangue freddo, non ti puoi lasciare assoggettare" ha insistito, "ma bisogna mantenere un'attitudine aperta perché gli Stati Uniti sono molto importanti per l'Europa", ha concluso.