Mercoledì 18 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Legacoop e Randstad: accordo per selezionare 30mila lavoratori per cooperative

Accordo tra Legacoop e Randstad per formare 30mila lavoratori, anche extra Ue. Critiche al decreto Flussi per rigidità burocratica.

Accordo tra Legacoop e Randstad per formare 30mila lavoratori, anche extra Ue. Critiche al decreto Flussi per rigidità burocratica.

Accordo tra Legacoop e Randstad per formare 30mila lavoratori, anche extra Ue. Critiche al decreto Flussi per rigidità burocratica.

Legacoop e l'agenzia per il lavoro Randstad hanno siglato un accordo per selezionare e formare personale con competenze richieste dalle cooperative, per un fabbisogno stimato di 30mila unità; si rivolgerà anche a lavoratori extra Ue, con un'attività di ricerca e formazione svolta direttamente nei loro paesi di provenienza. Lo rende noto un comunicato congiunto.

La direzione di Legacoop osserva che il fabbisogno "solo in minima parte troverà risposta nel decreto Flussi perché è uno strumento ancora troppo rigido e burocratico e rischia di veder limitati i propri effetti sia nella fase di richiesta da parte dell'impresa che nella successiva fase di assunzione per i tempi lunghi di concessione dei visti e dei permessi di lavoro".

Durante la Direzione seminariale di Legacoop, dedicata ad un approfondimento su immigrazione e mercato del lavoro, è emerso che "è necessario superare il click day per le domande presentate e certificate dalle associazioni imprenditoriali" ed è stato espresso "l'auspicio che possa essere mantenuto solo per il 2025". Per Legacoop, occorre "continuare a sviluppare attività di ricerca, selezione e formazione di personale già residente in Italia o proveniente da paesi extra Ue da avviare al lavoro presso le imprese cooperative, attraverso contratti di somministrazione a tempo determinato e indeterminato, permanent placement, apprendistato, tirocinio, anche in parallelo con iniziative di sviluppo del capitale umano".

Dall'analisi dei dati illustrati nel corso dei lavori, l'area geografica dove viene registrata la carenza maggiore di personale è il Nord, mentre a livello settoriale al primo posto figura l'edilizia, seguita dai servizi e dalla logistica, dai servizi di assistenza socio-sanitaria ed educativa e dall'agroalimentare.