
Giorgio Gori chiede interventi per l'industria manifatturiera, affrontando il costo dell'energia e la crisi economica.
"L'industria sta attraversando un momento difficile, e servono interventi concreti per sostenerla". Lo ha chiesto Giorgio Gori, deputato europeo ed ex sindaco di Bergamo, intervenendo al convegno del Pd "Manifattura: motore di sviluppo, origine del benessere" al centro culturale Le Grazie, analizzando il settore manifatturiero. Sono tre le questioni più urgenti per Gori: costo elevato dell'energia, crisi economica della Germania e incertezza del quadro internazionale.
"L'energia costa troppo in Italia rispetto al resto d'Europa, a causa del nostro mix energetico in cui il gas ha un peso preponderante e determina il prezzo dell'elettricità per la maggior parte della giornata". La crisi tedesca, ha proseguito Gori, ha ripercussioni dirette sull'export italiano, mentre le tensioni internazionali e la proliferazione di dazi e barriere commerciali stanno frammentando i flussi globali, aumentando l'incertezza per le aziende che chiedono alla politica provvedimenti per abbassare il prezzo dell'energia e semplificare le normative."Fare qualunque cosa in Italia è complicato, serve un intervento deciso per agevolare le aziende e garantire competitività".
Infine, la necessità di strumenti specifici per le industrie ad alta intensità energetica, come acciaio, cemento, chimica, legno, carta, vetro e ceramica: "Occorre incentivare contratti di fornitura a lungo termine, della durata di 10-15 anni, tra produttori e acquirenti, in deroga alle attuali regole di mercato". Per Gori, gli investimenti nelle imprese energivore e il sostegno agli investimenti privati sono fondamentali per rendere il settore più competitivo. "Stiamo chiedendo alle aziende di ridurre le emissioni e di utilizzare energia verde, ma dobbiamo anche fornire loro gli strumenti per farlo in modo sostenibile e vantaggioso".