Lunedì 30 Settembre 2024

Ey, meno italiani vogliono l'auto elettrica ma sopra media Ue

Ora il 65% contro il 70% dell'anno scorso

Ey, meno italiani vogliono l'auto elettrica ma sopra media Ue

Ora il 65% contro il 70% dell'anno scorso

In Italia cala il numero di persone interessate all'acquisto di veicoli elettrici o ibridi. Sarebbe intenzionato ad acquistarne uno nei prossimi 24 mesi il 65% degli intervistati, mentre l'anno scorso la propensione era al 70%. E' quanto emerge dall'EY Mobility Consumer Index 2024, lo studio annuale condotto da EY su 28 Paesi. Sebbene in diminuzione, l'interesse per i veicoli elettrificati in Italia rimane leggermente superiore alla media dei 28 Paesi esaminati (dove la percentuale è del 62%) e colloca l'Italia al sesto posto nella classifica globale. Al di là del dato italiano, lo studio registra che il 57% (aumento del 2% rispetto al 2023) di coloro che nel mondo intende comprare un veicolo ne acquisterebbe uno elettrico o ibrido. In particolare, per il 37% degli intervistati, i costi elevati del carburante per i veicoli a motore a combustione interna rappresentano la principale motivazione per l'acquisto di un veicolo ad alimentazione alternativa. Tuttavia, oltre il 27% degli intervistati considera ancora la mancanza di stazioni di ricarica come il principale ostacolo all'adozione dei veicoli elettrici. Per il secondo anno consecutivo, secondo l'indice EY, l'alto costo del carburante è la principale motivazione che spinge gli acquirenti verso i veicoli elettrificati, superando persino le preoccupazioni ambientali. Questo avviene mentre l'Europa ha fissato il 2035 come data limite per la vendita dei veicoli a combustione interna (ICE). Tornando all'Italia, per quanto riguarda l'intenzione di acquistare un nuovo veicolo, si osserva un lieve calo rispetto all'anno scorso, con circa il 53% degli intervistati che prevede di acquistare un'auto nuova nei prossimi 24 mesi. Le principali ragioni per cui alcuni non considerano l'acquisto di un'auto nuova sono l'incertezza economica e il rischio di recessione (14%), insieme alla difficoltà di sostenere una spesa elevata (12%).