Coniugare sport e sostenibilità attraverso ricerca scientifica e test in laboratorio: questo l'obbiettivo di "EcoGRIP - Studio di una nuova concezione di calzatura sportiva per il mondo outdoor modulare ad alte prestazioni e a minor impatto ambientale", progetto co-finanziato dal Programma Interreg VI-A Italia Austria.
Il progetto segue uno simile del 2022 che aveva portato alla realizzazione di un prototipo di materiale per le suole delle scarpe da escursionismo, in grado di rendere più sicure e meno impattanti dal punto di vista ambientale (dalla fase di realizzazione a quella dell'utilizzo, fino allo smaltimento) le gite in outdoor. Su questa linea prosegue il partenariato tra l'Istituto Certottica di Longarone (Belluno) che ricopre il ruolo di capofila, l'Università di Padova e quella di Innsbruck, con il suo Istituto di Scienze dello sport.
"Vogliamo arrivare - spiega Leano Viel di Certottica - alla realizzazione di un prototipo di calzatura finita, occupandoci non solo dei materiali di suola e intersuola, ma anche del trattamento e disassemblaggio a fine vita della calzatura, analizzando quindi anche i materiali adesivi". L'Università di Padova partecipa con il gruppo di ricerca di Ingegneria dei polimeri del Dipartimento di Ingegneria Industriale e il Cesqa- Centro Studi Qualità Ambiente.
"Ci occupiamo della formulazione dei materiali innovativi a base poliuretanica di outsole e midsole (suola e intersuola)" spiega Martina Roso del Dipartimento di Ingegneria Industriale. Differente invece l'attività del Cesqa, per l'eco-design del prodotto. "Abbiamo creato un modello che ci permette di valutare gli impatti ambientali - rileva il direttore Alessandro Manzardo - e una valutazione preventiva ci consentirà quindi di guidare il progetto verso la massima sostenibilità ambientale". I campioni prodotti verranno testati nei laboratori di Certottica a Longarone.
"Abbiamo già testato le prime formulazioni prodotte per riuscire ad individuare quelle più promettenti dal punto di vista delle performance, in particolare la resistenza all'abrasione, allo scivolamento e all'idrolisi" evidenzia Nicola Perotto. L'efficienza del prodotto arriverà dall'Università di Innsbruck che "si occuperà - spiega Michael Hasler - dell'aderenza e del grip della suola sui tipici terreni outdoor: ghiaccio, neve, roccia". Il progetto si chiuderà nei primi mesi del 2026.