Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha dichiarato la "riabilitazione" per il banchiere Matteo Arpe, che era stato condannato in via definitiva nel 2019, in qualità di allora dg di Capitalia, per bancarotta nel filone processuale sul caso Ciappazzi, una tranche dell'inchiesta sul crac Parmalat. Arpe, 59 anni e difeso dal legale Davide Steccanella che aveva presentato l'istanza di riabilitazione, "ha dato prova effettiva di costante buona condotta", scrivono i giudici (togati Corti-Odorisio e due esperti) nel provvedimento. E indicano che tra Arpe "e l'istituto bancario Unicredit" c'è stato un "accordo transattivo di carattere generale del 2008" in base al quale la banca "si è impegnata a risarcire il più alto numero possibile di creditori Parmalat". Ad oggi, si legge nell'ordinanza, sono stati effettuati "pagamenti per un totale di circa 22,8 milioni di euro a favore di 24mila parti civili", danneggiate dal reato che era contestato ad Arpe e altri. Per Arpe, che in passato ha lavorato anche, tra l'altro, in Mediobanca, la pena scontata in affidamento in prova ai servizi sociali si era estinta nel 2021.
Sabato 21 Dicembre 2024
Ultima oraCrac Parmalat: giudici, riabilitazione per il banchiere Arpe