Sabato 11 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Confedilizia critica le politiche restrittive in Toscana: calo delle presenze turistiche

Confedilizia avverte: le politiche restrittive in Toscana potrebbero danneggiare ulteriormente il turismo già in calo.

Confedilizia avverte: le politiche restrittive in Toscana potrebbero danneggiare ulteriormente il turismo già in calo.

Confedilizia avverte: le politiche restrittive in Toscana potrebbero danneggiare ulteriormente il turismo già in calo.

In Toscana, "la libertà dei proprietari di immobili di utilizzare i propri beni è sempre più sotto attacco per politiche ideologiche e restrittive". Eppure, "i dati smentiscono la narrativa dell'invasione turistica". Lo afferma Confedilizia, che si chiede se sia davvero questo il momento di ridurre l'offerta ricettiva.

Secondo l'Irpet (Istituto regionale di programmazione economica della Toscana), le presenze turistiche nei primi sette mesi del 2024 sono diminuite dello 0,8% rispetto al 2023, con un modesto aumento dello 0,5% rispetto al 2019, ultimo anno prima del Covid. In particolare, sottolinea l'associazione dei proprietari, è calata la presenza di turisti italiani: -7,3% per i toscani e -10,4% per gli italiani non residenti in Toscana rispetto al 2019. Questo calo è stato solo parzialmente compensato dall'aumento dei visitatori stranieri (+12,9%), in gran parte europei.

Le città d'arte hanno registrato un leggero aumento dei pernottamenti rispetto al 2023 (+4,7%), grazie soprattutto alla primavera. Tuttavia, se confrontiamo i dati con il 2019, emerge un calo significativo del 5,2%, in controtendenza rispetto alle località di campagna (+8,6%) e di mare (+2,5%). A Firenze, le presenze turistiche tra gennaio e luglio 2024 sono diminuite di oltre il 10% rispetto a cinque anni fa, un calo secondo solo alla Maremma.

Per Confedilizia dunque "ridurre ulteriormente l'offerta ricettiva potrebbe aggravare una situazione già delicata, penalizzando un settore rilevante per l'economia regionale. Le politiche restrittive della Toscana rischiano di danneggiare ulteriormente il turismo, già messo a dura prova negli ultimi anni".