Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Cingolani: Paese non è competitivo senza infrastrutture per l'Ia

'In Italia forti nel calcolo ma l'Europa è fuori dal cloud'

Cingolani: Paese non è competitivo senza infrastrutture per l'Ia

Serve "una infrastruttura" per l'intelligenza artificiale per "un Paese che voglia essere competitivo" sulle nuove frontiere della tecnologia. Servono "quattro elementi, se uno non ce li ha non può essere un Paese competitivo", dice l'amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, in audizione in Commissione Attività produttive della Camera per l'indagine conoscitiva su 'intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo italiano'. Per esempio, in Italia "siamo molto forti nel calcolo", come "sulle competenze", mentre "sulla parte cloud siamo completamente fuori, siamo indietro": c'è una quasi monopolio statunitense, con una presenza della Cina; investire per cominciare a costruire una autonomia tecnologica europea non è solo una questione strategica ma anche "una opportunità di mercato" per le nostre imprese. "La situazione europea non è molto diversa, quindi serve una riflessione italiana e serve una riflessione europea" Cosa serve come infrastruttura per l'Ia? "Ho bisogno di una macchina che faccia conti, girare algoritmi, molte operazioni matematiche al secondo. Quindi: un supercomputer". Poi, "ho bisogno di un essere umano che sviluppi gli algoritmi", di "un grande spazio di memoria su cui la macchina e l'algoritmo si addestrano", di "una rete, parliamo di 5g, e serve che non sia attaccabile, che questo trasferimento di dati sia cyber-sicuro". Per l'Italia "ha senso completare questo pacchetto tecnologico?" Deve crescere sulla cybersecurity, sulla sviluppo della rete 5G, e su "un cloud molto forte"; "Così mi sentirei più sicuro", ma - avverte Cingolani - bisogna "spingere perchè a livello europeo si investa su una infrastruttura continentale"