
Le Borse europee oscillano tra incertezze sui dazi Usa e tensioni sui semiconduttori, mentre l'industria degli armamenti mostra segnali positivi.
Si muovono in ordine sparso le Borse europee al pari dei futures Usa sulle persistenti preoccupazioni sui dazi Usa. Ieri a Wall Street e oggi sui mercati asiatici hanno sofferto i tecnologici per i timori di minori investimenti sull'intelligenza artificiale e di una stretta di Donald Trump sui semiconduttori. Guardando avanti, domani sono attesi di risultati di Nvidia ma nel frattempo l'italo francese Stm (-2,3%) soffre anche per le ipotesi di stampa di un pressing del governo italiano per cambiare l'attuale ceo Jean-Marc Chery.
Buono invece l'andamento dei titoli dell'industria degli armamenti, anche sulla spinta del fatto che in Germania (Francoforte -0,11%) il cancellerie in pectore Friedrich Merz avrebbe aperto le discussioni con i socialdemocratici per approvare un fondo speciale per la difesa da 200 miliardi. A Milano (+0,24%) spicca Leonardo (+1,8%) ma col risiko in atto si mettono in luce anche le banche: Mps (+2,1%), Bper (+1,47%), Unicredit (+2,1%).
A Londra (+0,1%) il cambio a sorpresa del ceo penalizza Unilever (-2%) e a Parigi (-0,14%) il declassamento da parte di Jefferies a 'hold' da 'buy' deprime Renault (-1,9%). I dati sulle vendite di automobili in Europa del mese di gennaio non provocano invece reazioni evidenti in Borsa dei titoli automobilistici.