
Le borse asiatiche scendono dopo i dazi di Trump, mentre i mercati attendono il discorso al Congresso.
Borse asiatiche in calo dopo la decisione del presidente americano Donald Trump di applicare dazi del 25% a Canada e Messico e aumentare dal 10 al 20% quelli sulla Cina. Tokyo ha perso l'1,2%, Sydney lo 0,6%, Seul lo 0,1%, così come Hong Kong, ancora aperta. Risalgono sopra la parità i listini cinesi, con Shanghai che guadagna lo 0,2% e Shenzhen lo 0,7% - dopo che la risposta non troppo aggressiva di Pechino a Washington - dazi fino al 15% su alcuni beni - dovrebbe lasciare spazio, secondo la lettura del mercato, a possibili negoziati anziché a una guerra commerciale senza ritorno.
Dopo il tonfo di ieri sono in lieve rialzo i future su Wall Street mentre per l'Europa si preannuncia una partenza difficile, con l'Euro Stoxx 50 in calo dello 0,7%. L'attenzione del mercato è tutta proiettata sul primo discorso al Congresso che Trump terrà oggi.
In questo clima di tensione, a cui contribuisce anche la situazione in Ucraina, gli investitori fuggono dal rischio puntando sull'oro (+0,6% a 2.888 dollari l'oncia), e sui Treasury americani, i cui rendimenti, scesi ai minimi da 4 mesi. Poco mosso il dollaro, a 1,48 sull'euro, mentre scivolano il dollaro canadese e il peso messicano. Male anche il petrolio, con il Wti sotto i 68 dollari (-0,6% a 67,94).