"L'allarme che avevamo lanciato nelle scorse settimane si sta rivelando, purtroppo, realtà. Alcune aziende dell'appalto Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria (l'ex Ilva) non pagheranno le tredicesime e, in alcuni, alcune mensilità pregresse. Avevamo denunciato più volte la gravità della situazione che si stava profilando". Lo denuncia la segreteria Uilm di Taranto, aggiungendo che "negli ultimi giorni, sembrava esserci stata una rassicurazione dell'arrivo di liquidità necessaria affinché le aziende pagassero le spettanze ai lavoratori. Nelle ultime ore, stanno invece arrivando ai lavoratori e al sindacato comunicazioni di varie aziende dell'appalto che, nella migliore delle ipotesi, non pagheranno la tredicesima mensilità".
Per di più, spiega la Uilm, "ci sono inoltre alcuni casi più gravi, di aziende non bancabili che, al momento, non possono garantire neanche gli stipendi del mese di novembre. Le comunicazioni stanno arrivando in queste ore e coinvolgono decine e decine di lavoratori e le loro famiglie. Come Uilm, notiamo che nonostante l'operosità della gestione commissariale, le relazioni sindacali ripristinate e la volontà di questa azienda di ripristinare un clima di ricostruzione sociale, c'è una situazione oggettiva legata all'assenza di liquidità finanziaria".
In questa situazione, secondo l'organizzazione sindacale, "è necessario avviare un nuovo confronto a palazzo Chigi. Per Taranto, prima di parlare di fantomatici progetti di riconversione, ad oggi molto lontani dal vedere la luce perché presenti solo negli slogan e negli annunci, si dovrebbe rientrare nelle garanzie e nelle certezze dello stato di diritto".
"Occorre dare serenità - conclude la Uilm - ad un sistema ridotto sul lastrico. Non è tollerabile che, per l'ennesimo Natale, questi lavoratori non abbiano la serenità di trascorrere delle festività serene con i propri familiari".