Domenica 1 Settembre 2024
EMILY POMPONI
Economia

Manovra 2024, allarme sanità. L’Upb: “I fondi potrebbero non bastare a coprire le spese”

L’analisi dell’Ufficio parlamentare di bilancio: “Nella legge interventi temporanei e frammentati”. Previsto nel primo anno un aumento del deficit, il tetto del 3% del Pil è rinviato al 2026. Giudizio positivo sulla riforma delle pensioni: “Va nella direzione della sostenibilità”

L'Ufficio di bilancio: "Il finanziamento al Sistema Sanitario Nazionale potrebbe non coprire le spese"

L'Ufficio di bilancio: "Il finanziamento al Sistema Sanitario Nazionale potrebbe non coprire le spese"

Roma, 14 novembre 2023 – Soldi insufficienti per la sanità. A lanciare l’allarme stavolta è Lilia Cavallari, presidentessa dell’Ufficio parlamentare di bilancio (organismo indipendente, che vigila sui conti pubblici) in audizione oggi sulla manovra 2024 alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. Cavallari ha rivelato alcune criticità della nuova legge di bilancio, definendola “improntata a un’ottica di breve periodo”. Particolarmente spinoso il capitolo di spesa relativo alla sanità.

Il finanziamento al SSN potrebbe essere insufficiente

“Il finanziamento del Sistema sanitario nazionale per il 2024 - spiega Lilia Cavallari - potrebbe non coprire integralmente le spese, anche tenendo conto dei potenziali livelli di spesa farmaceutica, dell'applicazione dei nuovi Lea (con i connessi aumenti su tariffe di prestazioni specialistiche e assistenza protesica) e del contenzioso delle imprese sul payback”. “Ulteriori difficoltà - prosegue la presidente Upb - in tutto il periodo di programmazione  potrebbero sorgere in relazione alle carenze di personale e all'impatto di nuova pressione dei prezzi dei beni energetici sul settore sanitario”.

Misure temporanee e frammentarie 

In generale “la manovra appare improntata a un'ottica di breve periodo, con interventi temporanei e frammentati. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, si prevede “sia un aumento del deficit per il primo anno rispetto a quanto precedentemente stabilito, sia il rinvio all'anno finale dell'orizzonte previsivo - il 2026 - del conseguimento di un disavanzo inferiore al 3 per cento del Pil”, obiettivo stabilito dai parametri di Maastricht. In un quadro di incertezza che rende più stringenti i vincoli di bilancio e comprime i margini di manovra per interventi futuri, l'obiettivo fissato per la crescita nel 2023 è ''raggiungibile ma aumentano rischi al ribasso per prossimo anno''.

Irpef: i rischi della riduzione delle aliquote 

Non sono le uniche rilevazioni fatte dall’Ufficio Parlamentare di bilancio sulla manovra. In merito alla riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3, Cavallari conferma che esso "garantisce un importante supporto ai redditi da lavoro bassi e medi, in particolare il reddito degli operai". Ma la modalità per fasce, in cui si articola l'agevolazione, "fa cessare ogni beneficio oltre la soglia di retribuzione lorda di 35.000 euro, con una perdita di circa 1.100 euro con il superamento di tale soglia per un solo euro".

Riforma delle pensioni nelle direzione della sostenibilità

Giudizio positivo sulla riforma delle pensioni. "Le misure in ambito pensionistico vanno nella direzione di preservare la sostenibilità del sistema, iniziando ad affrontare gli andamenti di medio periodo della spesa, in particolare quella legata all'evoluzione demografica”, ha spiegato. “Rispondono a finalità di contenimento strutturale della spesa il ricalcolo della quota retributiva delle pensioni degli iscritti ad alcune Casse di lavoratori pubblici in parte sfuggite al processo di omogeneizzazione delle regole avviato negli anni Novanta e l'anticipo dello sblocco dell'adeguamento alla speranza di vita dei requisiti di pensionamento anticipato”, ha aggiunto.