Roma, 17 novembre 2023 – Nel 2022 il valore degli scambi dell'Unione Europea, nell'ambito di accordi di libero scambio con partner di tutto il mondo, ha per la prima volta superato i 2.000 miliardi di euro. Il dato emerge dalla terza relazione annuale sull'attuazione e sull'applicazione della politica commerciale dell'UE. La relazione della Commissione europea evidenzia che il commercio con i nostri 20 principali partner commerciali è aumentato in media di quasi il 30% nel 2022. Numeri sui quali ha inciso la scelta della Commissione, in collaborazione con gli Stati membri e le imprese dell'UE, di eliminare più di 30 barriere al commercio in 19 Paesi. L'eliminazione delle barriere negli ultimi cinque anni ha sbloccato 7 miliardi di euro di esportazioni dell'UE solo nel 2022. L'UE ha la più grande rete di accordi commerciali al mondo, con un totale di 74 Paesi, che rappresentano il 44% di tutti gli scambi commerciali dell'UE. Nel 2022, il commercio tra l'UE e i suoi partner commerciali (ad eccezione dei prodotti energetici) ha superato il commercio dell'UE con tutti gli altri partner. Questi accordi hanno contribuito a sostenere il commercio e gli investimenti in un contesto commerciale globale difficile, caratterizzato da crescenti sfide geopolitiche, come il conflitto in Ucraina.
I numeri
Le esportazioni UE di prodotti farmaceutici in Vietnam sono aumentate del 152 %, quelle di automobili e pezzi di ricambio in Corea del Sud del 217 %, le esportazioni UE di carne in Canada sono aumentate del 136% e le esportazioni di servizi in Canada del 54%. Gli scambi commerciali dell'UE supportano 670.000 piccole e medie imprese dell'UE che esportano verso paesi terzi. Nel 2022 le esportazioni dell'UE di merci oggetto di sanzioni verso partner preferenziali sono aumentate di 174 miliardi di euro, compensando di gran lunga i 27 miliardi di euro persi nelle esportazioni verso la Russia. Nei primi cinque anni dell'accordo UE-Canada (CETA) le importazioni di materie prime critiche dal Canada all'UE sono aumentate del 56 % a fronte di una crescita del solo 25 % delle importazioni di tali materie da altre fonti, contribuendo alla strategia dell'UE di diversificazione al di fuori della Russia.
Eliminati 31 ostacoli agli scambi in 19 paesi partner
L'eliminazione di 31 ostacoli agli scambi in 19 paesi partner, ha permesso di promuovere le esportazioni dell'UE in settori come l'agroalimentare, i prodotti farmaceutici, della salute e i cosmetici. Gli Stati Uniti hanno ad esempio modificato ostacoli di lunga data sull'importazione di prodotti ovini e caprini e la Costa Rica ha abolito la decennale imposta del 10 % sulla birra importata dall'UE.
Organizzazione internazionale del lavoro
Il Giappone e la Corea del Sud hanno ratificato le principali convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro previste nei rispettivi accordi commerciali con l'UE. Anche il Perù e la Colombia hanno avviato una revisione dei rispettivi codici del lavoro. Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo e Commissario per il Commercio, ha dichiarato: "Gli accordi commerciali sono essenziali per la sicurezza economica dell'UE. Sostengono l'occupazione, la crescita e l'innovazione, ci aiutano a rispondere agli shock geopolitici e riducono le dipendenze critiche. Il rafforzamento dell'attuazione e dell'applicazione degli accordi ha fatto risparmiare miliardi di euro ai nostri esportatori e ha aumentato la protezione dell'ambiente e dei diritti dei lavoratori, il che significa che otteniamo un valore aggiunto ancora maggiore dai nostri accordi commerciali".