Mercoledì 25 Dicembre 2024
FRANCA FERRI
Economia

Da Twitter a X, cause in arrivo per Elon Musk: anche Meta e Microsoft hanno i diritti sul marchio

Solo negli Stati Uniti ci sarebbero circa 900 registrazioni attive in diversi settori

Chi l’avrebbe mai detto che sulle lettere dell’alfabeto ci sono diritti legali di proprietà intellettuale e marchi registrati. Eppure è quello che accade, almeno nel caso della lettera X, il che potrebbe mettere a serio rischio la decisione di Elon Musk di rinominare Twitter in X. E’ vero che nei mesi scorsi Musk ha registrato domini e società con il nome di X (a riprova che il rebranding di Twitter fa parte di un piano molto più vasto di quel che sembra), ma per ironia della sorte sono proprio le due aziende super rivali di Musk, ovvero Meta e Microsoft, a detenere già i diritti di proprietà intellettuale sulla stessa lettera, come spiega l’agenzia Reuters online.

Il che significa, tra l’altro, che Musk si potrebbe trovare di fronte a una valanga di cause legali, dopo la battaglia epocale dello scorso anno (quando tentò di sfilarsi dall’impegno, già firmato, di acquistare la piattaforma di microblogging).

«C'è una probabilità del 100% che Twitter venga citato in giudizio da qualcuno», ha detto alla Reuters l'avvocato specializzato in marchi Josh Gerben, che ha affermato di aver contato quasi 900 registrazioni di marchi statunitensi, attive, che già coprono la lettera X in una vasta gamma di settori.  I proprietari di marchi - aggiunge la testata - possono rivendicare la violazione se altri brand uguali possono causare confusione nel consumatore; le conseguenze sono il blocco dell'uso del marchio o richieste monetarie.

Per quanto riguarda le due rivali dirette, Microsoft e Meta, c’è da dire che l’azienda formata da Bill Gates ha registrato il marchio X in tempi non sospetti, ovvero 20 anni fa, nel 2003,  relativo al suo sistema di videogiochi Xbox.

Anche Mark Zuckerberg ci ha pensato già da quattro anni: Meta Platforms - la cui piattaforma Threads è il nuovo rivale di Twitter - possiede un marchio registrato nel 2019 rappresentato da una lettera X blu e bianca, per i settori software e social media.

 E vista la stazza (economica) del fondatore di Tesla, c’è da scommettere che molti altri di quei 900 titolari di registrazioni con il marchio X si faranno avanti tramite avvocati. Di sicuro però non lo farà SpaceX (la società per viaggi aerospaziali), visto che è di proprietà dello stesso Musk.