Roma, 9 gennaio 2024 – Il Colosseo, la Torre di Pisa, Ponte Vecchio, il Canal Grande, le coste e le Alpi, passando dai laghi e dagli Appennini. L’Italia è una meraviglia a cielo aperto, che da sola sa attirare enormi flussi di turisti da tutto il mondo (sarebbero state circa 500 milioni le presenze – ma il dato non è ancora ufficiale – registrate nel 2023).
Ciononostante ha comunque bisogno di rinnovarsi, perché a rinnovarsi sono prima di tutto i gusti e le aspettative dei visitatori, sia di casa nostra che d’oltreconfine, che nella lista delle loro priorità hanno molto altro rispetto al selfie mordi e fuggi davanti al grande monumento di turno. E anche, forse soprattutto, perché il modello delle ‘invasioni’ di massa non è più praticabile se non si vuole correre il rischio di deturpare in maniera probabilmente irreparabile il nostro patrimonio. Così il turismo diventa ecosostenibile, a basso impatto ambientale, fertile lungo gli itinerari meno battuti e sempre più attento alla qualità.
Se è indiscutibile che i nostri gioielli artistici non si cambiano, serve allora mettere mano al modo di presentarli e di viverli. Come? Il Ministero del Turismo ha stanziato un fondo di 25 milioni di euro da mettere a disposizione nell’arco del triennio 2023-2025 e dedicato proprio a questo.
Chi può chiedere il contributo
Sul sito del Ministero si legge che le misure sono indirizzate alle strutture ricettive, anche non imprenditoriali, e alle imprese turistiche che intendono rafforzare le grandi destinazioni culturali attraverso la promozione di forme di turismo sostenibile, l’attenuazione del sovraffollamento di visitatori, la creazione di itinerari innovativi e la destagionalizzazione.
L’attenzione all’ambiente
Un obiettivo prioritario è quello di favorire la transizione ecologica del comparto, con azioni di promozione del turismo intermodale secondo le strategie di riduzione delle emissioni. In quest’ottica vengono favorite anche tutte le attività che possono concorrere al conseguimento di certificazioni di sostenibilità.
Gli avvisi pubblici
Il Ministero ha definito tre avvisi pubblici pensati appunto per realizzare interventi utili all’ideazione, creazione, promozione e valorizzazione di progettualità che incentivino un turismo maggiormente sostenibile; realizzare interventi finalizzati all’ottenimento di certificazione di sostenibilità e costituire l’elenco degli enti accreditati al rilascio delle certificazioni.
Il finanziamento
L’entità del contributo ricevuto non potrà superare il 50% delle spese ammissibili previste per la realizzazione dell’intero progetto. È possibile, su richiesta, richiedere un anticipo del 30%.
I requisiti
Per essere ammissibili i progetti devono soddisfare almeno uno degli standard richiesti dal Ministero e che riguardano per esempio la realizzazione di percorsi turistici innovativi utili a ridurre il sovraffollamento delle aree a maggior afflusso turistico, come per esempio i siti Unesco. È importante anche valorizzare il patrimonio includendo aree e attrazioni distanti dagli itinerari più tradizionali, promuovere e innovare la ricettività turistica in ottica ambientale, favorire forme di trasporto non inquinanti, anche non convenzionali (il riferimento è per esempio alle ippovie o alle tratte navigabili), offrendo modalità di vacanza a stretto contatto con la natura, sia nell’entroterra, che nelle aree costiere e marittime.
La graduatoria
A fine 2023 (il 27 dicembre) il Ministero ha pubblicato un primo elenco dei beneficiari del voucher. Si tratta di 18 realtà per lo più ricettive che variano tra hotel, agriturismi e campeggi, ma sono stati individuati pure parchi avventura piuttosto che società di noleggio di mezzi di trasporto.